Si spende di più ma si compra meno. Questa la sintesi della fotografia Istat sull'andamento delle vendite al dettaglio il cui valore cresce a settembre del +0,5% rispetto ad agosto e del +4,1% rispetto allo stesso mese del 2021. Tuttavia, rimangono stazionari se non in calo i volumi degli acquisti. A trainare il rialzo, i beni alimentari (+0,8%) diminuiti però in volume (-0,2%) in un mese. In territori positivo il non alimentare: +0,4% a valore e +0,1% a volume.
Vendite al dettaglio, il confronto con il 2021.
Nel complesso del terzo trimestre 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+1,2%) e calano in volume (-0,5%). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento in valore (+2,1%) e diminuiscono in volume (-0,9%), così come le vendite dei beni non alimentari (rispettivamente +0,6% in valore e -0,3% in volume). Particolarmente significativa è la riduzione in volume degli acquisti di beni alimentari (-4,5%) rispetto a settembre 2021, dove invece il valore registra un +6,8%. La Coldiretti calcola che il caro prezzi abbia determinato una riduzione del 3,3% di prodotti alimentari acquistati dagli italiani nel 2022 ma anche una spesa superiore del 4,3% per inserire il cibo nel carrello. Rispetto a settembre 2021, il valore delle vendite al dettaglio cresce, seppure in maniera differenziata, per tutte le forme di vendita: la grande distribuzione (+7,1%), le imprese operanti su piccole superfici (+1,4%), le vendite al di fuori dei negozi (+0,8%) e il commercio elettronico (+3,8%).
Le performance dei beni non alimentari.
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per quasi tutti i gruppi di prodotti ad eccezione di elettrodomestici, radio, tv e registratori (-7,2%), foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-1,5%) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-0,2%). Gli aumenti maggiori riguardano prodotti di profumeria, cura della persona (+5,3%) e utensileria per la casa e ferramenta (+5,2%).
Il commento di Assoutenti.
"Per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle le famiglie non solo tagliano le spese primarie come gli alimentari, ma modificano profondamente le proprie abitudini di acquisto - ha commentato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi - Le vendite nel comparto alimentare si riducono infatti a settembre del 4,5% in volume, una contrazione pari a -337 euro annui per un nucleo con due figli. Le famiglie poi puntano sempre più sul risparmio, come dimostra la crescita delle vendite presso i discount alimentari, che a settembre salgono del +11,5% su base annua, segnando il dato più elevato tra tutti gli esercizi commerciali”.