Convivialità fa rima con fuoricasa, lo dice l'ultimo rapporto di Italgrob in collaborazione Censis: il 60,7% degli italiani non rinuncia a bar e ristoranti. Quest'ultimi, infatti, sono i luoghi prediletti per stare insieme con la famiglia, i parenti e gli amici. Una tendenza che, secondo la Federazione italiana distributori Horeca, valorizza l'economia e quell'Italian way of life che fa bene alla vita collettiva ed è sempre più apprezzato all'estero.
I risultati della ricerca commissionata dall'associazione di categoria certificano che la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme, come piazze o locali pubblici, è per gli italiani importante, non solo per il proprio benessere soggettivo, ma anche per la qualità della vita collettiva. Tuttavia, affinché il fuoricasa possa esercitare i suoi benefici effetti deve essere sostenibile per le imprese e con prezzi dei suoi beni e servizi accessibili per i consumatori. Nell’ultimo anno l’inflazione ha razionato la voglia di fuoricasa degli italiani. È essenziale che all’impegno degli attori della filiera, a cominciare dalla distribuzione Horeca, siano quindi affiancati interventi di supporto alla domanda dei consumatori e alle imprese. "Vivere delle esperienze di consumo all’esterno delle mura domestiche è per gli italiani condivisione, scambio culturale, relazionalità con familiari e amici e permette di rafforzare i legami sociali, incoraggiando allo stesso tempo la conservazione delle tradizioni e l’innovazione nell’ambito alimentare - ha sottolineato Antonio Portaccio, presidente Italgrob - Inoltre, l’intero settore del fuoricasa, compresa la distribuzione, si sta orientando con più convinzione verso pratiche sostenibili ed etiche, a dimostrazione di una maggiore responsabilità della categoria nei riguardi dell’ambiente e delle comunità locali".
Andando più nel dettaglio del rapporto, si evice che se l’83,4% degli italiani considera la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme importante per il proprio benessere, il 90,9% degli italiani li ritiene fondamentali per la qualità della vita collettiva. Inoltre, per il 93,7% questi luoghi rendono più vivibile un territorio, che sia un quartiere di una città, un centro storico o un comune minore. Per il 90,8% degli italiani i luoghi della relazionalità, come quelli del fuoricasa, sono vitali poiché conservano un plus della società italiana come la convivialità. Un’opinione condivisa dall’89,4% dei residenti al Nord-Ovest, dal 91,2% al Nord-Est, dal 90,5% al Centro e dal 91,9% al Sud e isole. D'altronde, il 72,5% degli italiani è convinto che essere una società con tanti luoghi di incontro e di convivialità significa essere meno esposti a conflittualità e violenza, mentre l’87% ritiene che potersi incontrare in luoghi fisici abitui ad accettare persone con idee diverse. Per questo, l'87% degli italiani sostiene che titolari e gestori di locali abbiano la responsabilità sociale di promuovere buona relazionalità, inclusa una coesistenza serena tra clienti e residenti. Lo pensa l’81,6% dei giovani, l’84,7% degli adulti e il 94,3% degli anziani.
Esigenze che valgono doppio soprattutto quando, a fronte della pressione inflattiva (che secondo il percepito di un italiano su sei starebbe addirittura galoppando oltre il 20%) e la conseguente diminuzione del potere di acquisto dei clienti, le occasioni di uscita si fanno più sporadiche: 14 milioni di italiani in corso d’anno hanno dovuto rinunciare una o più volte a recarsi presso locali del fuoricasa. Eppure c'è uno zoccolo duro del 60,7% di italiani che non solo non rinunciano alle uscite ma si augurano di potersi recare di più in ristoranti, bar, enoteche, trattorie.