Risultato straordinario per l’operazione di crowdfunding organizzata dal gruppo Filetteria Italiana: raggiunta la somma record di un milione di euro. Un successo per la catena di ristoranti che propone 18 varianti di vitello delle migliori carni provenienti da tutto i mondo che si era posta l'obiettivo dei 500mila euro. Questo "dimostra l’interesse del pubblico degli investitori per una realtà innovativa e tecnologicamente avanzata, un unicum nel pano
rama della ristorazione italiana", ha commentato Edoardo Maggiori, ceo de La Filetteria Italiana.
Il brand fa parte di Sun Tzu Consulting, un gruppo specializzato in format di ristorazione formatosi nel 2017, a partire dall'esperienza de La Filetteria Italiana, avviata nel 2015. Ora, grazie ai fondi raccolti con il crowdfunding, Filetteria Italiana, che attualmente ha sette ristoranti a Milano (di cui l’ultimo inaugurato a febbraio in via Burlamacchi), punta ad aprire entro l’estate un ristorante a Como e due Filetterie a Roma. Temi già al centro dell'intervista pubblicata su RM a Fabrizio Frombola e Giorgio Bisi.
Una parte dei fondi raccolti con il crowdfunding, inoltre, sarà utilizzata per implementare un sistema di CRM per ottimizzare la gestione dei processi di
acquisto della catena food retail, selezione e vendita e semplificare i processi di prenotazione, in un’ottica di miglioramento della redditività. Infine, sarà avviato il percorso per aumentare la presenza della robotica e dell’intelligenza artificiale all’interno dei ristoranti, con il fine di automatizzare i processi culinari. Come sostenuto sempre da Frombola in una recente video-intervista su RM.
Attualmente il gruppo Sun Tzu ha già dotato tutti i ristoranti La Filetteria Italiana di cocktail machine, delle consolle automatizzate dotate di touch screen per la creazione di drink, in cui il bartender interviene nella finalizzazione del bicchiere con ghiaccio e garnish. Il progetto di intelligenza artificiale kitchen robot, invece, prevede l’inserimento all’interno delle cucine di Filetteria Italiana di alcune macchine per la porzionatura e la cottura della carne; i robot non andranno a incidere sulla presenza di personale in cucina - rimanendo sempre indispensabile e fondamentale il controllo umano - ma andranno a ottimizzare la preparazione e la giustezza della cottura, anche in termini di piacevolezza del gusto e di esperienza sensoriale. L’obiettivo è di dotare tutti i ristoranti di kitchen robot in un tempo stimato di due anni.
A loro sarà affidato il compito di preservare la qualità del prodotto: 18 varianti di filetto provenienti da una minuziosa selezione delle migliori carni provenienti da tutto il mondo (zebra, canguro, bisonte, cammello, coccodrillo, renna solo per citarne alcune), oltre alla finlandese sashi, la giapponese wagyu e le italiane chianina e fassona. Un ventaglio in cui hanno trovato spazio anche altri brand: El Takomaki, Magnakì, Anita Riso e
Cotoletta. La società ha avuto una crescita esponenziale in termini di fatturato da 730mila euro nel 2019 a 5,545 milioni di euro nel 2021 con un ebitda di oltre il 9%; la chiusura del fatturato 2022 si attesta a 7,8 milioni di euro.