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Plant based, le alternative passano dalla ristorazione
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Heura in Italia, partner del food retail green.
Dalla Spagna con vista sull’Italia, Heura è ormai un operatore consolidato nelle alternative proteiche. Nato nel 2017, in un coworking situato nel centro di Barcellona, il progetto guidato da Marc Coloma e Bernat Añaños è cresciuto (+20% di fatturato nel 2024) ed è presente anche sul mercato tricolore attraverso il grossista Eurofood. "Abbiamo un assortimento completo di alternative alla carne: filetti, salsicce, polpette, macinato per il ragù, ecc. L’idea è coprire un’ampia gamma che va dal pollo al manzo e al maiale finendo al pesce. Tre le caratteristiche principali: un’esperienza sensoriale ottima per gusto, testura e aspetto visivo; dei valori nutrizionali bilanciati; e la sostenibilità a livello di emissioni e consumo di a cqua ed energia per la produzione", racconta Marcello Lanaro, export manager di Heura. Per il formato foodservice tutte le referenze vengono spedite e trasportate frozen e risultano semplici da preparare e versatili da cucinare. Pochissimi gli ingredienti base: soia europea senza OGM oppure farina di pisello e aggiunta di olio Evo mediterraneo. "I professionisti cercano prodotti qualitativi, buoni con l’idea di riprodurre l’esperienza di mangiar carne. Ideale per i flexitariani. I ristoratori cercano semplicità anche nella preparazione e nella spiegazione. Prezzo è ancora un freno per la crescita del mercato, ma con l’economia di scala pensiamo di poter offrire prezzi competitivi", precisa Lanaro.
L’obiettivo è quindi affinare ulteriormente la strategia di crescita che passa inderogabilmente dal fuoricasa con partner come Poke House e California Bakery, Plunt Bun, Linfa, ecc. "Il ristorante è una vetrina. L’impatto positivo con il prodotto che si ha a tavola è unico. E vale doppio in Italia, un Paese dalla forte tradizione gastronomica - sottolinea Lanaro - La rivoluzione green è a buon punto. Forse c’era aspettative troppo alte all’inizio ma ci vuole tempo. L’importante è continuare a suscitare l’interesse dei consumatori mettendo l’accento della qualità". L’idea è quella di seguire la scia del latte vegetale che prima si è fatto strada nel mondo della caffetteria e poi ha saputo conquistarsi uno spazio indipendente all’interno della Gdo. D’altronde, altri Paesi in cui Heura è presente questo step lo hanno già fatto: "La crescita del plant based è molto spinta in Francia, dove c’è una cultura simile a quella italiana ma maggiore contaminazione. In Germania e UK, mercati maturi, si lavora molto sull’abbassamento del prezzo. In Spagna e Portogallo, dove il mercato si è un po’ appiattivo negli ultimi due anni ci sono comunque player di riferimento. La strada è solo una: continuare a innovare", aggiunge il manager. Prossimi step? "Migliorare la proposta pesce. Ad oggi il gusto c’è, grazie alle alghe, ma sulla texture si può fare molto andando così a impattare positivamente sulla filiera del pesce allevato", rivela Lanaro.
-> Prosegui per gli altri protagonisti del mercato italiano: Redifine Meat.