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Aigrim-Fipe: salta confronto per rinnovo del CCNL Turismo-Ristorazione
Dopo i numerosi tavoli tecnici degli scorsi mesi, il mondo del fuoricasa e dell'ospitalità non ha trovato la quadra sul rinnovo del contratto nazionale di categoria. Saltato il banco dellla trattativa fra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Lo strappo, denunciato da Fipe e Aigrim, si è concluso nella serata di martedì 31 ottobre.
Aigrim e Fipe: "Persa un'opportunità per 600mila lavoratori".
“Abbiamo perso un’occasione", ha commentato a caldo Cristian Biasoni, presidente Aigrim e vicepresidente Fipe. L’interruzione dei tavoli negoziali, tuttavia, non termina la ricerca di una soluzione condivisa "anzitutto per i nostri lavoratori. Siamo infatti convinti che meritino una piattaforma contrattuale al passo con i tempi, non solo quindi adeguata dal punto di vista economico, ma che rappresenti un reale passo in avanti dell’impianto contrattuale. Ce lo chiedono le nostre persone, ed è nostro dovere morale ascoltarle, persone che fanno un lavoro difficile ma fondamentale per il Paese, e che hanno diritto a un sistema che garantisca un miglior equilibrio vita-lavoro", ha aggiunto Biasoni. Dello stesso avviso anche Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe che ricorda come "il Contratto Nazionale del Settore del Turismo e della Ristorazionazione è, oggi, il terzo più applicato nel nostro Paese a oltre 600mila lavoratori. Come associazione, ci auguriamo che le trattative possano riprendere al più presto, alla ricerca di soluzioni condivise, equilibrate e sostenibili dalle parti coinvolte.".
I temi al centro del rinnovo del CCNL Turismo e Ristorazione.
Al centro della questione, il tentativo di recuperare occupati e dare nuove prospettive ai professionisti di un settore che, dopo la pandemia, ha sofferta una forte mancanza di manodopera, soprattutto qualificata o stagionale. Per riuscirsi, i temi da affrontare vanno dalla conciliazione vita-lavoro con l'adozione di soluzioni pià flessibili e in linea con le tendenze del mercato del lavoro che ora tiene in grande conto la tutela del lavoratore e quella della produttività aziendale. Di certo, non va dimenticata l'urgenza con cui mettere mano al Contratto Nazionale dal momento che il mondo dell'ospitalità, dal turismo alla ristorazione, rappresenta un terzo del valore aggiunto dell'intera filiera agroalimentare; oltre a esprimere valori culturali e identitari per il Paese.
Nel 2018 l'ultima modifica (scaduta nel 2021).
Da parte loro, i sindacati avevano già annunciato una certa distanza fra le parti nel precedente incontro del 21 settembre. Allora, il confronto riguardò "alcuni dei temi, già affrontati, relativi alle politiche di genere come congedo per le donne vittime di violenza, congedo parentale, contrasto alle violenze e molestie nei luoghi di lavoro su alcuni dei quali è stata trovata una convergenza, e la classificazione del personale, sulla quale sono stati fatti alcuni avanzamenti, registrando il permanere di numerose distanze", si legge in un comunicato UILTucs. In generale, comunque, i temi del rinnovo del CCNL Turismo e Ristorazione sono sul tavolo dal 31 dicembre 2021, giorno in cui è scaduto l'ultima versione del contratto negoziata a febbraio 2018 (e che aveva introdotto un aumento in busta paga di 100 euro circa a regime, il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, la durata quadriennale e importanti innovazioni volte a recuperare la produttività).