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Ristorazione in dehors, c'è la proroga a dicembre 2024
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Via libera alla proroga dei dehors fino a dicembre 2024 nel Ddl Concorrenza: passati gli emendamenti al testo licenziato dal Consiglio dei ministri ad aprile. All'interno del testo, diverse misure che rientrano tra gli obiettivi del Pnrr (per cui è obbligatoria l’approvazione in Parlamento e dei relativi decreti attuativi entro la fine del 2023), ma sicuramente quella relativa all'occupazione dello spazio pubblico da parte dei pubblici esercizi era la più attesa. E ha suscitato il plauso di Fipe: "Ottima notizia per i ristoranti e le amministrazioni locali".
Proroga dello stop al canone sui dehors: si passa al 31 dicembre 2024.
L'emendamento, a prima firma De Priamo (FdI), proroga di un altro anno la possibilità per gli esercenti di usare temporaneamente il suolo pubblico senza pagare il canone di l'occupazione delle aree pubbliche. L'attuale termine del 31 dicembre 2023 viene così spostato al 31 dicembre 2024. Senza la proroga i tanti esercenti che hanno investito nell'allestimento di tali strutture avrebbero dovuto rinunciarvi di colpo. "Un provvedimento che vuole consentire di mantenere in vita un modello di consumazione ai tavoli all'aperto che, complice anche la situazione climatica, si è ormai stabilizzato nelle abitudini dei fruitori di queste attività", spiega il proponente De Priamo. L'obiettivo, a tendere, è quello di andare oltre la gestione emergenziale del fenomeno dehors iniziata con la pandemia Covid e passare a un sistema più ordinato, nel rispetto del codice della strada e del contrasto dell'abusivismo.
Fipe: esercenti e amministrazioni dalla stessa parte.
Traguardo a cui guarda anche Fipe che, in un cominicato, ha espresso apprezzamento al voto favorevole arrivato in commissione al Senato. Per la Federazione si tratta "un’ottima notizia non solo per le imprese della ristorazione, che potranno promuovere uno sviluppo ordinato delle proprie attività commerciali, ma anche, e soprattutto, per le amministrazioni locali, che avranno l’opportunità di riqualificare al tempo stesso gli spazi urbani, valorizzandone il patrimonio architettonico, artistico e monumentale del Paese". Anche la Fipe è al lavoro per favorire una nuova visione sui dehors: da occupazione del suolo pubblico a valorizzazione dello spazio pubblico. Un nuovo approccio che metta in risalto il loro ruolo fondamentale di garanti di decoro urbano, presidi di sicurezza e attori che possono contribuire in modo determinante al contrasto dei fenomeni di abusivismo commerciale. "Per questi motivi, l'associazione accoglie con soddisfazione il percorso intrapreso dal Governo e continua a proporre soluzioni affinché si cominci a parlare di una vera e propria intesa che ci porti a rendere queste novità concrete e strutturali", si legge nel comunicato.
Dehors, i dati Fiepet: oltre 750mila mq e 180mila posti creati.
A completare il contesto generato dai dehors, ci pensano i dati raccolti da Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi Confesercenti in collaborazione con SWG: l'aumento di tavoli e spazi attrezzati all’esterno di ristoranti, bar, pub e altri pubblici esercizi riscuote largo consenso tra i consumatori: il 75% lo ritiene un fatto positivo. Un risultato che testimonio come l'accelerazione dell'allestimento di spazi all'aperto sia diventata una normalità del fuoricasa; eredità della pandemia. Solo nel 2021, secondo le stime Fiepet, le imprese hanno allestito nuovi spazi esterni per un totale complessivo di quasi 750mila metri quadri, pari a 180mila tavoli. Una piccola rivoluzione che ha contribuito alla resilienza del comparto: tra il 2018 ed il 2023 le imprese di ristorazione sono passate da circa 147mila ad oltre 158mila, con una crescita del +7,6%.“Dehors e tavoli all’aperto aumentano l’attrattività delle nostre strade e piazze, permettono di affrontare in modo sostenibile i picchi di calore e sono anche un argine efficace alle attività di somministrazione abusive nelle strade e quindi alla malamovida. Soprattutto, incontrano il favore dei consumatori che hanno sposato la rivoluzione della modalità di consumo e ne usufruirebbero anche di inverno”, ha commentato Giancarlo Banchieri, presidente Fiepet Confesercenti.
Il dehors è diventato un'abitudine: tutte le abitudini degli italiani.
Una rivoluzione nella modalità di consumo, che è presto diventata un’abitudine gradita non solo ai turisti, ma anche ai residenti. Tra gli italiani che promuovono l’aumento di posti, il 50% ritiene che la maggior disponibilità di tavolini nelle piazze e nelle strade permetta di godersi meglio la bellezza dei luoghi, mentre un 43% preferisce il consumo all’aperto perché permette, d’estate, di stare più freschi senza aria condizionata: un fattore rilevante dopo l’estate di Caronte. Il 28% valuta positivamente - eredità, anche questa, della pandemia - la riduzione dei rischi di contagio. Per il 18%, invece, gli spazi all’aperto sono semplicemente più comodi. Tra le perplessità, invece, l’occupazione eccessiva dei marciapiedi (52%), la confusione nelle strade (39%) e la perdita di posti auto (25%). Anche i contrari, però, mostrano di gradire i tavoli all’aperto. Un avventore su due, quando si reca in un ristorante della propria città, chiede di poter sedere all’esterno spesso (34%) o sempre (16%), mentre solo il 9% sostiene di non chiederlo mai. La preferenza cresce con la bella stagione: durante l’ultima estate, nel tempo libero, il 24% ha sempre usufruito di tavoli all’aperto e il 33% spesso. E se possibile, gli italiani lo farebbero anche nella brutta stagione: il 60% pensa che, con opportuni accorgimenti, i posti all’esterno sarebbero fruibili e desiderabili anche durante l’autunno e inverno.