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Alfonsino oltre il food delivery, arriva la spesa a domicilio di VéGé
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Non solo food delivery, ma anche grocery delivery per Alfonsino che così allarga il proprio raggio di azione attraverso la partnership con Gruppo VéGé. La collaborazione permetterà a tutte le imprese socie del grupo Gdo di accedere al servizio di consegna della spesa a domicilio, migliorando la capillarità e l'impalcatura logistica a livello nazionale potenziando così l'on-demand grocery.
Alfonsino conquista Gruppo VéGé dopo le partnership locali.
La Pmi innovativa, focalizzata sui centri italiani di piccole e medie dimensioni, si conferma così come un partner affidabile all'interno di un settore, quello delle consegne a domicilio, che dopo la "sbornia" della pandemia è alla ricerca di un nuovo equilibrio. Con la scelta di affidare ad Alfonsino le operazioni di delivery, infatti, il Gruppo VéGé conferma il rapporto maturato nell'ultimo periodo dalla piattaforma con altre imprese distributive interne alla società con le loro insegne proprietarie come F.lli Morgese e Si.d.i. Picolo. "L’accordo nasce contemporaneamente dall’ascolto delle esigenze delle nostre imprese e la volontà di offrire ai consumatori un servizio di consegna a domicilio che abbia una forte connotazione territoriale", ha confermato Federico Sansone, digital marketing manager di Gruppo VéGé.
Processo di diversificazione ed espansione di Alfonsino sul grocery.
Per Alfonsino, si tratta di una "sinergia strategica che ci permette di compiere un passo decisivo in termini di leadership all’interno dei nostri centri di interesse, andando a estendere ulteriormente il perimetro di operatività e la capillarità del servizio di consegna della spesa a domicilio", ha affermato Carmine Iodice, ceo di Alfonsino. Di fatto, la collaborazione coprirà un network fatto di 32 imprese mandanti su tutto il territorio italiano e più di 3.000 punti vendita di diversa natura. Varietà che si sposa sinergicamente con il processo di diversificazione ed espansione del servizio di Alfonsino per la consegna rapida di spesa e generi alimentari, che può contare oggi su più di 200 affiliazioni tra supermercati, negozi indipendenti e botteghe artigianali, facendo leva su una profonda integrazione tra asset dei retailers e tecnologia in-app di nuova generazione.
Food delivery alla ricerca di un nuovo assetto.
La notizia, come detto, arriva in un momento di forte evoluzione del servizio di delivery, sia food che grocery. A luglio, per esempio, ha lasciato l'Italia il palyer turco Getir, arrivato poco meno di un anno prima. Mentre Gorillas, piattaforma tedesca, dopo un timido avvio era stata acquistata proprio da Getir che, tuttavia, non è riuscita a svoltare in positivo la penetrazione del quick commerce nel nostro Paese. Certo, anche per il food delivery più classico le cose non sono meno complicate: dopo 7 anni di attività, a giugno 2023, aveva lasciato anche Uber Eats. Il motivo? La Penisola era un mercato troppo competitivo, o meglio: un mercato in cui era difficile scalfire le posizioni di vertice. Sulla vicenda Uber Eats, inoltre, ha pesato anche il tema del rapporto di lavoro dei rider. Un aspetto che proprio Alfonsino ha deciso di affrontare lanciando Rushers, un servizio che parte dall'assunto della totale autonomia dei corrieri.