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Oltre all'Italia, Getir termina le operazioni anche in Spagna e Portogallo
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Getir dice addio all'Italia: il quick commerce ha fallito?

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- Getir Italia chiude - Getir quick commerce - Getir food delivery

Italia, addio. Con una scarno comunicato stampa, Getir annuncia il ritiro strategico dal mercato tricolore del quick commerce a quasi due anni dal suo arrivo. Una decisione che, da un lato, mette fine al fenomeno dell'eCommerce alimentare ultrarapido con consegna a domicilio nel nostro Paese e, dall'altro, segnala la razionalizzazione generalizzata in atto del food delivery (sia per la spesa quotidiana che per la ristorazione). 

Getir esce anche dal mercato spagnolo e portoghese.

Come si legge nella nota diramata dalla piattaforma di origini turche, oltre all'Italia si concludono le operazioni anche in Spagna e Portogallo. "Allo stesso tempo - prosegue il documento - Getir sta finalizzando un round di finanziamento e continuerà a operare nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Germania, nei Paesi Bassi e in Turchia, che generano il 96% dei ricavi dell'azienda". Insomma, tutta una questione di sostenibilità e redditività di mercati che, a quanto pare e nonostante gli sforzi ("Getir è molto grata per il duro lavoro e la dedizione di tutti i suoi dipendenti"), non risultano competitivi. Da capire ora il destino dei rider, assunti con contratti sia a tempo determinato che indeterminato, e la continuazione delle iniziative avviate nel nostro paese (come la collaborazione con Just Eat).

Il modello "time saving" di Getir non è bastato.

Arrivato in Italia nel 2021, sull'onda delle conseguenze di lockdown e chiusure, Getir si era espansa a Milano, Torino e Roma. A trainare le vendite le categorie soft drink e il segmento fruit&veg (da cui era nata l'iniziativa "Orto alla tua porta" per la consegna di frutta e verdura fresche in 37 box a tema, assemblate solo con prodotti di fornitori selezionati, con pesi e dimensioni adatte a tutti i profili di consumo) e gli ordini del weekend (dal venerdì alla domenica, infatti, si concentravano il 46,5% degli ordini, soprattutto nella fascia oraria 17-21). Evidente, anche nelle parole del general manager Davide Tronzano (alla guida della divisione italiana da ottobre 2022), il plus del servizio: "Siamo convinti che il nostro servizio abbia il grande merito di restituire tempo alle persone, che possono dedicare il tempo generalmente speso per fare la spesa ad altre attività, pur mantenendo una proposta di prezzi favorevole. Sono questi gli elementi che ci hanno permesso di far crescere il nostro business in tutte e tre le città in cui siamo presenti", aveva affermato in alcune interviste ad aprile 2023. 

A dicembre 2022 l'acquisizione di Gorillas.

Elementi che, tuttavia, non sono bastati per il consolidamento peraltro perseguito a scapito dei concorrenti. Su tutti Gorillas, competitor tedesco acquisito a inizio dicembre 2022 per un esporso pari a 1,2 miliardi di dollari (rispetto ai 3 miliardi di valutazione iniziale). Operazione avvenuta sfruttando proprio il momento di difficoltà della piattaforma quick commerce che, dopo un inizio convincente, aveva dovuto via via ritirarsi dai mercati in cui operava (Italia compresa) sempre per mancanza di redittività. 

Il delivery alimentare ha raggiunto il suo apice?

La scelta di Getir non rappresenta solo una decisione strategica, ma si inserisce in un contesto più ampio che vede le piattaforme di delivery alimentare scontrarsi con alcune difficoltà oggettive. Fra queste c'è la questione dell'inquadramento lavorativo dei rider (e il peso dei contratti sul modello di business), la questione igienico-sanitaria relativa alle modalità di consegna (tema sempre più al centro dell'attenzione dei consumatori post-Covid) e il forte ritorno del fuoricasa, settore che è ripartito di slancio dopo la fine delle restrizioni. Non sorprende, quindi, che sia in atto un'operazione di razionalizzazione del mercato. In questo senso, per esempio, va letta anche l'uscita di scena dal mercato italiano di Uber Eats che ha deciso anch'essa di concentrarsi su destinazioni più contendibili a livello di quote di mercato. Resta quindi una domanda a cui rispondere: il delivery ha effettivamente raggiunto il suo apice? 

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