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Antica Pizzeria Da Michele, artigianalità in catena oltre i 60 locali
Nata nel 1870 a Forcella, Napoli, Antica Pizzeria Da Michele ha saputo cogliere l'opportunità del food retail e andare alla conquista del mondo; Italia compresa. Da dove è ripreso anche lo sviluppo 2025 grazie alle aperture di Milano (secondo punto vendita, in zona Porta Romana, dopo quello di piazza Repubblica) e Mantova (all'interno del Mantova Village). Alla base di queste operazioni, la stessa combinazione di offerta gastronomica classica - ma senza dogmi - e analisi dei dati che ha permesso all'insegna di agguantare, a Londra, il secondo posto fra le migliori catene artigianali di pizzerie al mondo durante il World Pizza Summit organizzato da 50 Top.
La rete di Antica Pizzeria Da Michele: 64 locali e 17 milioni di euro di fatturato.
Un premio che Alessandro Condurro, ceo di Antica Pizzeria Da Michele in the world ha voluto condividere con tutta la rete e uno staff di oltre 1.200 dipendenti. L’insegna, che ha ormai tagliato i 150 anni di attività, ha saputo costruire un network di 64 store a livello globale partendo dal centro di Napoli. "Un percorso iniziato una decina di anni fa e che ora ci vede protagonisti dagli Usa al Giappone, in 4 continenti su 5. L’ultima apertura è stata in Libia, a Tripoli attraverso la società Antica Pizzeria Da Michele in the world che è la holding detentrice del marchio, del diritto di immagine e del 100% delle società che gestiscono le pizzerie in Campania. Fuori dalla regione lavoriamo in affiliazione. Poi abbiamo una piccola partecipazione in una scuola di pizzaioli ad Aversa mentre i locali di Napoli sono a sé, proprietà della famiglia Condurro", spiega l’ad. A conti fatti, parliamo di un fatturato che dovrebbe aggirarsi intorno ai 16-17 milioni di euro a fine 2024.
Pizza (anche frozen) e materia prima: gli ingredienti del successo.
Alla base del successo del brand, c’è innanzitutto la pizza: semplice e buona come vuole il format originale che si tramanda da cinque generazioni nel rispetto della tradizione e tenendo fede alle indicazioni del fondatore, Michele Codurro, che volle la pizza napoletana solo nei gusti Marinara e Margherita senza l’aggiunta di papocchie che ne alterassero il gusto e la genuinità. A queste si aggiungono una selezione delle ricette classiche della pizzeria italiana anni ’80: Capricciosa, Prosciutto e funghi, 4 Stagioni, ecc. Mentre all’estero, qualche eccezione in più è consentita (a partire dall’utilizzo di salsiccia di capra nei Paesi musulmani). "La pizza della tradizione, comunque, piace sempre a tutti - rivela Condurro - Questo non significa che non manchino le innovazioni. Con Roncadin, per esempio, abbiamo portato la nostra pizza nei reparti frozen della grande distribuzione. Un palcoscenico che permette di far conoscere ancor di più il nostro marchio. Ma una pizza, per quanto gourmet resta e deve restare democratica, popolare. La nostra offerta di Napoli, dove una Margherita costa ancora 6 euro, ne è l’esempio. Negli altri store, per esempio, dove è possibile anche abbinare la pizza al calice di vino o alla birra artigianale, lo scontrino medio arriva a 15-19 euro a persona. A Londra, invece, una pizza Salsiccia e friarielli costa 18 euro dopo la Brexit. E negli emirati si arriva anche a 65". Prezzi che valgono la qualità delle materie prime grazie a una filiera selezionata: Caputo per la farina, Fortunato per i pomodori, Masturzo per l’olio di oliva, ecc. Tutto parte da Napoli così da garantire lo stesso standard in tutti i locali.
I fondi bussano alla porta di Antica Pizzeria Da Michele.
Guardando allo sviluppo del brand le idee sono chiare: "Nel 2025 sono già programmate 15 aperture all’interno di una strategia di espansione che passerà dagli Usa a Francia e Germania. Nel Vecchio Continente, inoltre, vogliamo portare avanti il nostro progetto frozen così da costruire una solida base prima del salto dall’altra parte dell’Atlantico. Contestualmente non dimentichiamo le radici. Con il nostro locale di Forcella, il vero e proprio gioiello di famiglia, stiamo realizzando il museo della pizza Michele Experience. Un modo per intercettare il crescente turismo che ha invaso la città di Napoli nell’ultimo periodo", rivela Condurro. Asset che potrebbero far gola a qualche fondo. "Qualcuno ha bussato alla porta. Ma la mia risposta è semplice: tutto è in vendita ma tutto ha un prezzo. Finché non lo raggiungiamo, continuo a divertirmi".
Blockchain in pizzeria, a tutela della filiera e dei clienti.
Nel frattempo, non si perde tempo e, dietro la tradizione del servizio e della proposta, Antica Pizzeria Da Michele ha saputo costruire un’attenta struttura logistica e organizzativa puntando sui dati: "Siamo la prima catena di pizzerie certificata con blockchain - dichiara Condurro - questo significa tracciabilità delle materie prime non solo a garanzia nostra e dei nostri partner ma anche a quella del cliente. Attraverso un QR Code, chi vuole saperne di più sulla nostra ingredientistica potrà identificare con facilità il suo percorso nella filiera. Infine, ci siamo aperti con decisione al food delivery, che funziona bene soprattutto all’estero dove non è più un side busines".
L'articolo è tratto da RMM 4/2024, disponibile a questo link: https://ristorazionemoderna.it/magazine/ristorazione-moderna-magazine-4-2024.html