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Assobibe: il comfort drink del 46% degli italiani è analcolico
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Il 46% degli italiani, quasi uno su due, non rinuncia alle bevande analcoliche come comfort drink, secondo una rilevazione di Euromedia Research per Assobibe. Per sentirsi appagato, concedersi una coccola o un momento di relax, insomma per "staccare", il consumatore non ha dubbi sul pairing.
Assobibe, le bevande analcoliche sono il comfort drink.
I dati dell'associazione che rappresenta i produttori di bevande analcoliche sono stati raccolti nella ricerca Bevande analcoliche come comfort food: il valore, il significato e le emozioni. Il 61,8% degli italiani concedersi un momento per sé in compagnia della bevanda analcolica preferita è importante proprio per la sensazione di relax e appagamento che riesce a generare. Per oltre 7 italiani su 10 sono associate a momenti di socialità e convivialità (rispettivamente per il 73% e il 74%) e facilitano momenti di confronto e relazione (56,5%). "In una quotidianità complicata, in cui ognuno cerca di seguire i propri impegni, sapersi ritagliare un attimo di relax per staccare da tutto e da tutti rappresenta un momento cruciale per ognuno. Gli italiani hanno voglia e ritengono importante saper concedersi una coccola, un momento da dedicare a sé stessi – spiega Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, presentando i dati della ricerca condotta per Assobibe - Le bevande analcoliche si inseriscono in questo contesto individuale e rappresentano una parte fondamentale di questa coccola. Un momento personale o in condivisione che genera piacere e appagamento e dove la complementarietà tra bevande analcoliche, l’attimo, il bicchiere, lo stato d'animo e tutto il contesto rappresenta il Fattore C o fattore comfort".
Giacomo Pierini (Assobibe): "Bibite analcoliche, una consuetudine italiana".
Non a caso, il 7,5% del campione le consuma durante l’aperitivo, di questi il 16,5% sono giovani di età compresa tra 18 e 30 anni, per i quali la possibilità di godere di un momento di piacere analcolico rappresenta un plus, perché possono essere consumate in qualsiasi momento. Fa riflettere un dato: per il 40,4% degli italiani l’alternativa al proprio comfort drink sarebbe un prodotto alcolico. "Siamo di fronte, dunque, a una consuetudine che fa parte della nostra tradizione, anche se i consumi sono molto calati negli ultimi anni - ha sottolineato Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe - Bere bibite analcoliche diventa quindi un’esperienza che, oltre a coinvolgere i sensi, abbraccia le nostre emozioni più profonde. Ed è proprio questo il segreto del loro successo insieme al fatto che la possibilità di scegliere tra con e senza zucchero permette di concedersi un momento di piacere anche privo di impatto calorico".
Anche i consumatori contrari alla Sugar Tax?
Per la maggioranza degli intervistati (57%) le bevande analcoliche possono essere consumate scegliendo tra le varianti più adatte al proprio stile di vita, grazie alla varietà di proposte "zero" (zucchero, caffeina, ecc.) che il mercato offre, permettendo così di non rinunciare del tutto a momenti di relax e condivisione. Di questo parere sono soprattutto i giovani di età compresa tra 18 e 30 anni (69%). Per queste caratteristiche che le contraddistinguono, la maggior parte degli italiani non considera il consumo moderato di bevande analcoliche un rischio per la salute, e il 56,7% degli intervistati, che diventa 60% per la generazione Z, 18-30anni, non ritiene necessarie tassazioni o restrizioni per limitare il consumo di bevande analcoliche. E una percentuale ancora maggiore, superiore al 58%, è convinta che l’introduzione di una Sugar Tax sulle sole bevande analcoliche non rappresenti un modo efficace per modificare le scelte di consumo e non ne condivide l’applicazione.