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Confimprese-Jakala: il 2023 dei consumi parte con un +8,4% sul 2019
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Il 2023 è l'anno della speranza. Almeno stando ai dati dell'Osservatorio Confimprese-Jakala sull'andamento dei consumi: gennaio segna un +8,4% sul 2019. Un dato frutto in gran parte delle dinamiche inflattive (che incidono sui volumi di vendita) ma che dà indicazioni positive per il proseguo dell'anno in cui il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,8% a cui dovrebbe seguire un seppur lenta progressione del potere d'acquisto degli italiani. A trainare i consumi ci pensa la ristorazione: +10,4% a gennaio 2023 rispetto allo stesso mese del 2019.
Confimprese-Jakala: ristorazione sugli scudi, soprattutto nei centri urbani.
Il fuoricasa, insomma, si conferma il settore merceologico più dinamico e a cui gli italiani faticano a rinunciare. Dietro alla ristorazione si piazza il retail non-food con un aumento del +10,3% a inizio anno, mentre il settore abbigliamento e accessori rimane in territorio negativo: -2,1% a perimetro costante. Per quanto riguarda i canali di vendita, i centri commerciali sono in leggera contrazione (-1,8%) a tutto vantaggio delle vie dello shopping cittadino che registrano un incoraggiante +8,2%. Dato, quest'ultimo, ch segnala la ritrovata attività dei centri urbani anche in virtù della corsa agli acquisti dei saldi invernali. "Nonostante la situazione di forte incertezza - ha affermato Alessandro Olivari, senior partner Jakala - negli ultimi 12 mesi mobili il settore abbigliamento-accessori cresce del 13%. Cresce anche il settore ristorazione con un aumento generalizzato del traffico sulla rete pari a +10%. Traffico in crescita del +18% anche nei punti vendita relativi all’elettronica, frena invece il settore casa e arredo, che chiude il periodo con un -6,5%. In linea generale rimane, comunque, da monitorare attentamente la situazione inflattiva, in quanto nel 2022 è aumentato il numero di famiglie che ha speso più del proprio reddito".
Sud locomotiva dei consumi.
Guardando alle aree geogradiche, secondo la fotografia scattata dall'Osservatorio Confimprese-Jakala, solo il Sud torna in positivo con una chiusura mese di gennaio 2023 superiore del +2,7% rispetto al periodo pre-pandemia. Tutte le altre aree restano abbondantemente in negativo. A cominciare dal Nord-Est con un -9,2%, Nord-ovest a -5% e Centro a-4,8%. Più nel dettaglio, in Friuli Venezia Giulia la peggiore prestazione (-12%), controbilanciata dal vicino Trentino-Alto Adige (+6,5%). A livello cittadino, Belluno si deve accontentare della maglia nera con un -12,2% mentre Trapani è la locomotiva della crescita con un +7,4%.
Mario Maiocchi (Confimpres): "Piena ripresa dei consumi dalla tarda primavera 2023".
"Il dato del +8,4% del mese di gennaio 2023 su gennaio 2019 conferma che il mercato dei consumi, sia pure fiaccato nel suo andamento da una spinta inflazionista che non si vedeva da quasi 40 anni in Italia, sta lentamente tornando ai livelli pre-pandemia. Il ribasso del prezzo dell’energia da fine 2022, che rimane comunque ben al di sopra dei livelli di due anni fa, sta favorendo la riduzione dell’inflazione in Italia e in Europa, sia pure su valori ancora elevati, e ciò lascia intravedere una lenta ripresa dei consumi a partire dalla tarda primavera, oltre a scongiurare la recessione dell’Italia nel 2023", ha commentato Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese. Tuttavia, occorre procedere con cautela, in quanto l’incertezza che circonda le previsioni rimane elevata. Con il persistere delle pressioni inflazionistiche la stretta monetaria è destinata a continuare, pesando sull’attività economica ed esercitando un freno agli investimenti.