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La normativa sui dehors connessa al Covid viene prorogata al 31 dicembre 2025
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Ddl Concorrenza, ulteriore proroga sui dehors in attesa del riordino

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- Dehors Ddl Concorrenza - Dehors proroga - Dehors pubblici esercizi

Una nuova proroga per le norme sui dehors (in scadenza il 31 dicembre 2024) e la promessa di un decreto legislativo ad hoc per renderli strutturali. Questo quanto emerso dal via libera al Ddl Concorrenza da parte del Consiglio dei Ministri tenutosi il 26 luglio e chiamato, fra le altre cose, a trovare una soluzione per la regolamentazione degli spazi esterni di bar, ristoranti e pubblici esercizi moltiplicatesi durante il periodo pandemico. 

Dehors, un anno per ridordinare le concessioni e cambiare i regolamenti comunali. 

Più nello specifico, secondo una logica che prevede più servizi per i cittadini, più decoro per le città, più risorse per i Comuni, più sviluppo per l'Italia, il provvedimento sui dehors stabilisce che entro un anno dall'entrata in vigore della legge sulla concorrenza (che ora passa al vaglio del Parlamento) è prevista l'emanazione di un decreto legislativo, su proposta del ministero del Made in Italy (Mimit) in collaborazione con altri ministeri,  per riordinare e coordinare la concessione ai pubblici esercizi di spazi e aree pubbliche di interesse culturale e paesaggistico per l’installazione di strutture amovibili funzionali all’attività. Contestualmente, si prevede che i Comuni adeguino i propri regolamenti per garantire, in particolare, adeguate zone per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi. In attesa di questa norma, viene prorogata al 31 dicembre 2025 (e fino all'entrata in vigore del decreto legislativo) la legislazione sul tema connessa alla pandemia Covid. Un modo per mettere i ristoratori al riparo da eventuali ritardi normativi.  

Fiepet: fase transitoria necessaria per un evoluzione senza strappi.

Fra quanti chiedono da tempo un riordino di questa materia c'è la Fiepet: "Una richiesta che finalmente è stata accolta - afferma il presidente Giancarlo Banchieri - Apprezziamo anche la previsione di una fase transitoria, assolutamente necessaria per permettere alle imprese della ristorazione un passaggio senza strappi. I dehors si sono moltiplicati con la pandemia, per motivi di sicurezza, ma hanno dato via a una rivoluzione nella modalità di consumo che si è subito affermata. Oggi, tavoli e posti all’aperto aumentano l’attrattività delle nostre strade e piazze, permettono di affrontare in modo sostenibile i picchi di calore e sono anche un argine efficace alle attività di somministrazione abusive nelle strade e quindi alla malamovida. Soprattutto, incontrano il favore dei consumatori che hanno sposato la rivoluzione della modalità di consumo e ne usufruirebbero anche di inverno". 

Fipe: in attesa delle norme, contrasto all'abusivismo. 

Sulla stessa linea anche la Fipe: "Il provvedimento sui dehors è il  risultato di un processo di ascolto e dialogo di imprese e associazioni con le istituzioni", sottolinea il direttore generale della federazone, Roberto Calugi. Un passaggio in linea con quanto promesso dal minstro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in occasione della Giornata della Ristorazione 2024 e va oltre la semplificazione delle procedure per ottenere uno spazio esterno sul suolo pubblico "dando agli imprenditori la certezza che gli investimenti effettuati per creare spazi rispettosi del contesto urbano abbiano una prospettiva certa e duratura", aggiunge il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani. L'auspicio, poi, è che in attesa della norma che dovrebbe superare le deroghe concesso durante il Covid si persegua anche una "solida azione di contrasto ad ogni forma di abusivismo che contempli anche la sospensione delle autorizzazioni in caso di violazioni dei criteri stabiliti. La bussola che deve guidare il rilascio delle autorizzazioni per il suolo pubblico è l’accessibilità di strade e marciapiedi, mentre la salvaguardia del valore paesaggistico e culturale degli spazi urbani vanno assicurati con investimenti adeguati, attenti anche alla qualità degli arredi", conclude Stoppani. 

Il manifesto sul valore dei dehors. 

A sostenere il valore dei dehors per il settore del fuoricasa, Fipe ha pubblicato un manifesto in cui sono stati condensati i valori e i vantaggi espressi dall'utilizzo dei dehors. Eccoli di seguito:

  • Convivialità: vissuta per contrastare le solitudini e riconnettere la città con alcune delle sue funzioni fondamentali.
  • Qualità diffusa: per migliorare la vita di ogni fascia generazionale e sociale, tanto per i residenti quanto per i visitatori occasionali.
  • Senso di comunità: che si può provare sedendosi, anche da soli ma senza essere isolati, ad un tavolino di un caffè che affaccia su una via o una piazza. I Pubblici Esercizi popolano i ricordi delle persone e la storia dei territori, e quando si allungano negli spazi all’aperto integrano la loro funzione con il resto del tessuto urbano divenendo ancor più parte della narrazione collettiva.
  • Sicurezza percetipa: con le luci delle vetrine, con tavolini di un bar e le persone al lavoro di giorno e di notte che diventano presidi territoriali e punti di riferimento per chi ha bisogno di supporto e aiuto.
  • Legalità praticata: laddove non sono i pubblici esercizi con le loro attività a rispondere alla domanda (notturna, in particolare, ma non solo) di divertimento e intrattenimento, l’offerta imprenditoriale viene rimpiazzata da abusivismo e disordine, oneroso (e non sempre possibile) da contenere per la forza pubblica.
  • Attrattività territoriale: convivialità e socialità fanno parte del vantaggio competitivo dell’offerta italiana nel mercato turistico per rispondere alla domanda di stile di vita italiano e rafforzarne la narrazione positiva.
  • Decoro urbano: gli spazi esterni dei pubblici esercizi sono spazi “di cura” e la loro esistenza regolamentata consente al privato di contribuire in modo organizzato all’estetica e al funzionamento dello spazio pubblico ed anche alle regole di civile convivenza tra avventori e residenti. L’assenza di pubblici esercizi determina inevitabilmente ingovernabilità e un processo di regressione del valore economico immobiliare del territorio, sia nelle aree centrali che periferiche delle città.
  • Educazione al divertimento: senza punti di riferimento dei momenti di convivialità, non vi può essere consapevolezza, esempio, crescita. Lo spazio pubblico progettato senza agenti di cambiamento diventa spazio vuoto, prima di tutto, vuoto di senso.

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