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Inflazione stabile a maggio nel fuoricasa: +3,3% secondo Fipe
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Inflazione stabile a maggio, sia a livello generale (+0,8%) sia nel fuoricasa con il totale ristorazione che fa segnare, secondo Fipe, un +3,3% come ad aprile. A calmierare la pressione sui prezzi è stato, innanzitutto, il venir meno delle tensioni sulle quotazioni dei beni alimentari lavorati.
I prezzi corrono di più per i prodotti di pasticcerie e gelaterie: +4%.
Andando più nel dettaglio, secondo i dati dell'Ufficio studi della federazione dei pubblici esercizi, il profilo inflazionistico del bar (+3,3%) decelera lievemente rispetto a quanto rilevato ad aprile. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano solamente i prodotti di pasticceria e gelateria (+4%). Per i ristoranti la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si attesta a +3,6% e a +3,1% per le pizzerie. I prezzi della gastronomia registrano +3,2% e il delivery +2,9% rispetto a maggio 2023. L’inflazione registrata a maggio si mantiene quindi sugli stessi livelli di aprile anche per la ristorazione commerciale (+3,2%). Ma "è sul lungo periodo che i prezzi della ristorazione mostrano un profilo di assoluta coerenza con l’inflazione generale considerando che rispetto a maggio 2019 sono cresciuti con la stessa intensità di quelli relativi all’intera economia", sottolinea la nota dell'Ufficio studi.
L'andamento dell'inflazione generale a maggio.
Per quanto riguarda l'inflazione generale, l'Istat certifica nel mese di maggio un aumento dello 0,2% per l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto "carrello della spesa" rallentano su base tendenziale dal +2,3% di aprile al +1,8% di maggio come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto che passano da +2,6% di aprile a +2,5% di maggio. La stabilità dell'inflazione, fa sapere l'istituto nazionale di statistica, sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +2,5% a +1,8%), dei servizi relativi ai trasporti (da +2,7% a +2,4%) e dei servizi relativi all'abitazione (da +2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -13,9% a -13,5%) e si interrompe quella dei regolamentati (da -1,3% a +0,7%) e accelerano lievemente i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,8% a +4,3%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia (da -0,6% a -0,9%) e quella dei servizi è stabile (a +2,9%), determinando un aumento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,8 punti percentuali, dai +3,5 di aprile).