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Fipe contro TheFork: "No ai rincari per il servizio di prenotazione"
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La ristorazione è sul piede di guerra. A guidare il plotone è la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) che ha contestato l'aumento del +12,6% della fee richiesta da TheFork per usufruire dei servizi di prenotazione offerti dalla piattaforma digitale. Un balezello "assolutamente ingistificato", lo ha definito Aldo Cursano, vicepresidente vicario dell'assocciazione di categoria, che va ad appesantire un contesto già complicato per il fuoricasa alle prese con le conseguenze dell'inflazione e del caro bollette.
Dall'1 gennaio 2023, TheFork aumenta le commissioni per le prenotazioni.
Con l'inizio del nuovo anno, TheFork ha deciso di aumentare il costo delle commissioni che un ristorante paga per il servizio di prenotazione online offerto dalla piattaforma di proprietà di Tripadvisor. Servizio che, nel tempo, è stato attivato da una rete di quasi 60.000 ristoranti partner in 12 diverse nazioni fra Europa e Australia, Italia compresa, a cui la società digitale offre altresì un software (heFork Manager) che consente di ottimizzare le prenotazioni e le operazioni, e di migliorare servizio e ricavi. In totale, parliamo di un'app che conta 30 milioni di download, 20 milioni di recensioni pubblicate dalla community e più di 20 milioni di visite mensili. Insomma, uno strumento quanto mai utile per avvicinare ristoratori e clienti (a cui spesso vengono riservati degli sconti sullo scontrino del locale selezionato).
Fipe sulle barricate: "Così si aumenta la spirale inflazionistica".
Contro l'aumento del costo di servizio si è scagliata la Fipe che ritiene non solo ingiustificata ma anche controproducente questa operazione alla luce del contesto in cui si trova a operare la ristorazione. Dopo due anni di pandemia, l'attesa ripresa dei consumi fuoricasa è stata smorzata dall'aumento dell'inflazione (che secondo l'Istat ha chiuso il 2022 a un +8,1%) e dal caro bollette (soprattutto a seguito del conflitto russo-ucraino) che ha costretto i pubblici esercizi a erodere il proprio margine piuttosto che aumentare i prezzi (che in generale sono cresciuti "solo" del +4%) per non perdere la clientela. "Imporre aumenti delle commissioni a due cifre mentre i ristoranti faticano ad aggiustare i listini, significa allungare lo stato di difficoltà in cui le imprese ancora si trovano dopo due anni di pandemia e un altro lungo periodo di emergenza energetica. In questo modo si continua ad alimentare una spirale inflazionistica che ha pesanti effetti sul potere di acquisto dei consumatori. Auspichiamo che TheFork tenga conto del quadro di contesto e riconsideri l’adeguamento dei listini", ha commentato Cursano.
Con TheFork Pay, pagamenti digitali con zero commissioni.
D'altro canto, proprio TheFork aveva teso una mano, sul finire dello scorso anno, ai ristoratori alle prese con il tema Pos decidendo di assorbire i costi di transazione per tutti i pagamenti effettuati con TheFork Pay. Nello specifico, la piattaforma ha totalmente scontato la soluzione di pagamento digitale che consente a tutti i clienti, a prescindere dal canale di prenotazione, di pagare con carta e all'esercente di non dover pagare alcuna fee. Una decisione che punta a sostenere la diffusione dei pagamenti digitali sempre più diffusi fra la clientela italiana (pre-pandemia, il 61% degli italiani saldava in conto al ristorante con almeno uno strumento di pagamento elettronico o digitale) e la crescita di TheFork Pay che nel 2022 ha fatto registrare un +90% di utilizzo. Crescita agevolata anche dalla possibilità, per il cliente, di pagare tramite conti separati e, per il ristoratore, di gestire in modo agile le mance e le spese tramite Gift Card.