La filiera Horeca italiana fotografata dal Rapporto strategico 2025 di Italgrob è una realtà da 107,1 miliardi di euro di fatturato e 53,8 di valore aggiunto. Il report dal titolo Nutrire il Paese, connettere le persone. L’Horeca come ecosistema presentato alla Camera dei Deputati, curato da The European House Ambrosetti e con il contributo di Afdb (Associazione per la formazione e lo sviluppo della distribuzione Horeca) ha acceso i riflettori su un universo di 328mila imprese e 1,5 milioni di occupati.
Dallo studio promosso dalla federazione, la distribuzione Horeca ha generato, nel 2024, 15,3 miliardi di euro di fatturato e 2,7 miliardi di valore aggiunto. Gli addetti, in questo caso, sono 57mila tra diretti e indiretti (compresi gli stagionali, gli agenti in partita Iva e i servizi logistici. In totale, sono 3.400 le imprese coinvolte, capaci di investimenti pari a 107 milioni di euro nell'ultimo anno. Guardando alla merceologia, i distributori di sole bevande incidono per circa un quarto del fatturato totale registrato dalla distribuzione Horeca (26,8%), mentre la quota principale rimane quella gestita dai grossisti specializzati food (47,4%). Target principale rimane il fuoricasa, nonostante le performance, dal picco post-Covid (nel 2023, l’incidenza del canale Horeca sulla spesa media familiare per consumi ha raggiunto l’incidenza più alta degli ultimi 10 anni, assestandosi al 5,7% del totale dei consumi e superando il dato del 2019 pre-Covid) all'attuale staticità. Alle spalle, la filiera agroalimentare che porta nelle cucine e sui banconi dei professionisti un catalogo di referenze essenziali.
"I dati emersi dal Rapporto strategico 2025 confermano l’importanza dell’intera filiera Horeca come motore economico e sociale per il nostro Paese. La distribuzione rappresenta un pilastro su cui si regge il sistema dei consumi fuoricasa. Gli investimenti sostenuti nel 2024 dimostrano l’impegno del comparto verso l’innovazione, la sostenibilità e la modernizzazione del servizio. Per rilanciare la crescita e favorire le imprese occorrono norme chiare, misure di sostegno, incentivi fiscali e un quadro regolatorio che accompagni la transizione digitale e ambientale. Il settore è pronto a fare la sua parte: ora serve un’Agenda condivisa per valorizzare un ecosistema che contribuisca ogni giorno alla competitività del Made in Italy e al benessere sociale", ha affermato Antonio Portaccio, presidente di Italgrob.
Secondo gli associati Italgrob, interpellati nella ricerca per monitorare e analizzare il sentiment degli operatori, la riduzione del potere d’acquisto (92%) sarà per le aziende di settore il fattore più sfidante nel prossimo futuro. Per acquisire un vantaggio competitivo rilevante nel lungo periodo, tenendo in considerazione aspetti come l’inverno demografico (le persone sole sopra i 65 anni dedicano all'Horeca appena il 2,4% della propria spesa media mensile, rispetto all’8,3% dei giovani tra i 18 e i 34 anni); la polarizzazione dei consumi; la sostenibilità; l’Intelligenza Artificiale. Ecco allora che da TEHA arrivano alcune linee guida per le istituzioni e i decisori: l'Agenda per la distribuzione Horeca. Gli obiettivi:
- Ottenere un elenco speciale per il riconoscimento degli operatori della distribuzione Horeca.
- Favorire la transizione sostenibile.
- Potenziare la digitalizzzione e la formazione.
"Il Rapporto è la fotografia realistica della capacità della filiera Horeca di contribuire alla crescita e allo sviluppo del Sistema Paese. I consumi fuori casa sono una realtà consolidata, un potente collante che sul territorio incrocia le esigenze delle persone, le attività imprenditoriali, le produzioni agroalimentari, in un ecosistema innovativo e sostenibile. Italgrob è da sempre attenta a queste dinamiche, nella consapevolezza che occorra impegnarsi a 360 gradi per sostenere in maniera concreta il settore della distribuzione Hreca, anche attraverso una costante sensibilizzazione verso le istituzioni", ha aggiunto Dino Di Marino, direttore generale Italgrob. Per la politica, presenti Francesco Battistoni, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati ("Grazie al settore Horeca, l’Italia può contare su una filiera di riferimento che contribuisce a promuovere il nostro Made in Italy e l’italianità nel mondo") e Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ("La filiera agroalimentare è fondamentale, non solo per la straordinaria biodiversità del nostro Paese e per il valore che rappresenta per la nostra economia").