Il ponte di Ferragosto movimenta un giro d'affari di oltre 3,7 miliardi di euro secondo CNA Turismo e Commercio, di cui 2 miliardi da turisti stranieri. Gli altri 1,7 miliardi arrivano dalle spese dei turisti nostrani fra il 12 e il 18 agosto. Tra le voci più importanti, c'è la ristorazione con una spesa di 570 milioni di euro (di cui 300 milioni sborsati dai turisti stranieri).
Una cifra, quest'ultima, "che - sottolinea la confederazione - fotografa soltanto la spesa dei turisti, vale a dire di quanti pernottano fuori casa, e non l’intero valore della ristorazione, ben più elevato". A primeggiare sul fuoricasa ci sono solo le spese relative alla ricettività (1,3 miliardi di cui il 55% a carico dei turisti stranieri) e il trasporto (600 milioni). I regali, per sé e per gli altri (prodotti agroalimentari compresi), e i biglietti per gite, musei, gallerie, attività ricreative e sportive, vale a dire le spese per gli acquisti e per altri motivi connessi al turismo, completano il quadro e valgono tra i 950 milioni e il miliardo di euro.
Focalizzandosi sulla tavola, CNA ha analizzato anche i menu di Ferragosto evidenziando come il caldo record delle ultime settimane abbia messo a rischio il predominio della "cucina della nonna". Sebbene abbiano ancora primeggiato i piatti tradizionali (soprattutto quando ai fornelli ci sono gli ultra 60enni), una cucina più leggera, in cui la fanno da padroni piatti freddi e crudità in grado di facilitare l’idratazione, si è diffusa fra i giovani, nei ristoranti e nelle località di mare. La contesa vera, dunque, è tra la lasagna, variamente declinata (di carne, di pesce, di verdure) e denominata (timballo, vincisgrassi), e l’insalata di pasta o di riso in una delle sue molteplici versioni: dalla vegetariana alla classica, con tonno o wurstel, Asiago, maionese. A rinfrescare i palati (più che gelati, granite e semifreddi) la stragrande maggioranza degli italiani sceglie l’anguria o cocomero. Tre italiani su quattro, senza divisioni di sorta, dall’anagrafe alla geografia, la considerano l’alimento più adatto a combattere il caldo e a concludere un degno pranzo di Ferragosto.