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Just Eat mappa il food delivery: ecco i 4 driver dell'evoluzione
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In un panorama gastronomico in continua evoluzione, il cibo a domicilio non fa eccezione, lo dimostrano i dati della Mappa del cibo a domicilio di Just Eat. La settima edizione dell'osservatorio realizzato dalla piattaforma di consegne a domicilio insieme con WGSN e BVA Doxa non si limita a delineare una panoramica delle tendenze del food delivery, ma offre un'immersione completa nella cucina e nelle preferenze degli italiani, gettando luce su come stiano cambiando le abitudini alimentari nel Bel Paese.
- Daniele Contini (Just Eat): "Il food delivery è sempre più una questione di sensazioni".
- I driver che stanno modellando il food delivery: il mood food.
- Attenzione alla sostenibilità.
- Fusione di culture gastronomiche, nascono le cucine ibride.
- I social guidano le nuove scoperte food.
- Gli altri dati del report Just Eat sul food delivery.
Daniele Contini (Just Eat): "Il food delivery è sempre più una questione di sensazioni".
"Attraverso il nostro report abbiamo avuto la conferma che il food delivery è sempre più legato alla sfera esperienziale, nella quale il desiderio di scoperta, la felicità di gustare i piatti che si amano o si scoprono per la prima volta e la sostenibilità hanno un ruolo sempre più importante - ha commentato Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia - Questo cambiamento nelle abitudini alimentari riflette un desiderio crescente tra gli italiani di una maggiore comodità, varietà e accessibilità nei servizi di consegna a domicilio. La nostra nuova vision, Empowering everyday convenience, interpreta questo nuovo scenario come opportunità per ampliare l’offerta ai clienti che non si limitano d ordinare il loro cibo preferito, ma chiedono di avere accesso a svariati beni di consumo da farsi consegnare a casa o in ufficio. Ci aspettano anni di cambiamenti, che vogliamo affrontare continuando a investire in innovazione tecnologica e nella valorizzazione della relazione con i nostri partner, per alimentare la soddisfazione dei nostri clienti, incrementando la diversificazione del servizio e rendere il delivery un’esperienza ancora più accessibile, sostenibile e gratificante".
I driver che stanno modellando il food delivery: il mood food.
Quattro, in totale, i driver che stanno modellando il settore del food delivery secondo la piattaforma, che serve oltre 3 milioni di cliente e abilita un servizio ormai essenziale per circa 28mila ristoranti. Il primo è stato sintetizzato nell'espressione mood food. Detto diversamente: quando l'umore, le emozioni e i sentimenti influenzano la scelta del cibo da farsi portare a casa: l'atto di ordinare cibo a domicilio, infatti, è spesso associato a emozioni positive come soddisfazione e relax. Oltre il 90% degli italiani afferma di ordinare un piatto basandosi su emozioni o ricordi positivi, sottolineando la profonda connessione tra cibo e umore. Interessante notare come il concetto di "comfort food" sia strettamente legato a piatti familiari (40%) e a quelli che possono migliorare il nostro stato d'animo (38%). Tra questi, spiccano pizza e focacce per il 60% degli italiani, ma anche dolci (40%), gelati (38%) e l’immancabile cioccolato (32%). Dopo aver gustato il proprio cibo preferito, le emozioni più comuni tra gli italiani riguardano una sensazione di gratificazione (44%) e felicità (41%). La curiosità? L’80% degli italiani si dice interessato a provare un alimento progettato per migliorare l’umore.
Attenzione alla sostenibilità.
L'attenzione alla sostenibilità, in senso lato, è la seconda leva di sviluppo del food delivery. Un driver definito zero heroes con cui si indica, da un lato, la tendenza a preferire proposte con un occhio di riguardo all'ambiente e, dall'altro, servizi di consegna responsabili ed equi. Va in questo senso, per esempio, lo sforzo di Just Eat nel proporre un business model che mette al centro il rider dipendente e le sue esigenze, ma anche quelle del ristoratore cliente (che ora può utilizzare il packaging biodegradabile Notpla, realizzato a partire dalle alghe marine). In generale, molto apprezzate risultano i prodotti con materia prima locale o a Km Zero (44%) e ricette che riducono lo spreco alimentare (42%). Per tutte queste attenzioni, il 65% dei clienti si dice disposto a pagare di più per il servizio di consegna a casa.
Fusione di culture gastronomiche, nascono le cucine ibride.
Il terzo driver è, in verità, un fenomeno ormai presente da tempo nell'offerta ristorativa: la fusion of cultures. Tuttavia, non si parla più solamente di contaminazioni, ma di vere e proprie cucine ibride (come la italo-giapponese o la italo-brasiliana) a sé stanti. In questo panorama, le piattaforme del food delivery sono uno strumento di scoperta per le novità. In Italia, è interessante notare un forte interesse per la sperimentazione di sapori intensi e nuovi (22%), soprattutto tra i giovani (25-34 anni), che resta però spesso associata a un forte legame con i piatti familiari (36%). L'interesse per la sperimentazione culinaria diventa particolarmente evidente quando si tratta di piatti difficili da replicare in casa. La maggior parte degli italiani mostra un vivo interesse nell'ordinare cibi e bevande provenienti da culture culinarie diverse a domicilio (34%), ampliando così l'esperienza culinaria grazie al food delivery.
I social guidano le nuove scoperte food.
E a proposito di "nuove scoperte" non si possono non citare i social e il loro peso nelle scelte dei consumatori: il 70% degli italiani ha dichiarato di aver provato almeno una volta a replicare ricette o piatti che hanno visto realizzare da influencer o personaggi famosi attraverso i canali social, mentre il 50% segue almeno un ristorante sui social. L'ispirazione offerta dagli influencer svolge un ruolo significativo nell'incoraggiare i consumatori a esplorare nuovi piatti e a scoprire nuovi ristoranti. Tuttavia, non è solo la riproduzione di ricette a influenzare le scelte. Anche le immagini dei piatti (57%) e degli ambienti dei ristoranti (50%) dimostrano di avere un notevole impatto sulle decisioni. La vista di un piatto delizioso o di un ristorante accogliente sui social media può spingere le persone a prenotare un tavolo o a ordinare da un ristorante che altrimenti non avrebbero considerato.
Gli altri dati del report Just Eat sul food delivery.
Dal report la Mappa del cibo a domicilio emergono anche altri dati interessanti. Eccone una sintesi:
- Il 54% degli ordini è fatto da uomoni, il 46% da donne.
- Quando si effettua l'ordine si è spesso in compagnia del proprio partner (69%), oppure con famiglia e amici (25% ciascuna).
- La fascia d'età più attiva nelle ordinazioni è quella fra i 35 e i 55 anni (48%).
- A livello geografico, il 67% dei clienti delle piattaforme di food delivery abitano in città e il 21% nelle zone urbane limitrofe.
- Lo scontrino più alto per un ordine su Just Eat è stato di 636 euro nel 2023 ed è avvenuto a Milano.
- La pizza è la regina degli ordini. Di che tipo? Margherita, ovviamente, poi Diavola e Capricciosa.
- Fra le cucine e i piatti che stanno guadagnando popolarità i primi tre posti sono occupati dai prodotti da rosticceria, lo street food e i panini.
- Nell'ultimo anno, gli ordini di cucina vegana o vegetariana sono aumentati del +12%.
- Il podio della spesa media per città è composto da Roma (25,40 euro), Firenze (24,10 euro) e Genova (23,31 euro).