Sulla scorta del successo fra i winelover dei vini naturali, freschi, leggeri e particolarmente frizzanti la Cantina Ilatium Morini (VR) lancia tre vini bio. Si tratta di: Soave Doc 2023 e Soave Doc “Le Calle” 2023 a cui si aggiunge il rosso Valpolicella Doc 2023. Una risposta alle nuove esigenze dei clienti che ricercano, anche nel vino, una dimensione di sostenibilità ed equilibrio.
A spingere la cantina verso questo lancio, alcune evidenze di mercato. A partire dalla crescita della produzione globale di vino bianco: +13% nel 2021, superando la produzione di rosso. Segnale che i gusti cambiano. Soprattutto se a trainare il consumo dei bianchi ci sono le bollicine. Gli spumanti infatti hanno grande successo in Usa, Germania e Regno Unito (così come è successo per i rosati). Un’attenzione quella per i vini bianchi che sta spingendo anche le cantine italiane ad importanti riflessioni per essere sempre più competitive sul mercato internazionale. E in questa analisi come si collocano i vini biologici? Secondo il report pubblicato da Sinab (Sistema informazione nazionale sull’agricoltura biologica) c’è finalmente stata una ripresa degli acquisti di vino biologico che, dopo un 2022 chiuso in flessione (-3,9%), incrementa di oltre tre milioni di euro il proprio fatturato, registrando una crescita del valore della spesa del 6,9%.
Dati che hanno spinto Ilatium Morini a puntare su tre etichette con protagonista il vino bianco di casa: il Soave (che si aggiunge al Valpolicella e all'Amarone, altri due assi dell'azienda). "I vini bianchi sono stati in un certo senso riscoperti. Ci sono diverse varietà d’uva che hanno ancora tanto da dire. I bianchi hanno una piacevole bevibilità e per loro natura sono vini da compagnia. I nostri bianchi sono adatti ad ogni occasione, dall’aperitivo alla cena, equilibrati, ma ricchi di sfumature e profumi sanno rispondere alle esigenze anche dei palati più raffinati. Il Soave è prodotto principalmente dalle uve di Garganega, coltivate sulle nostre colline da quasi mille anni, ed è una delle varietà più antiche d'Italia. Tra le sue caratteristiche c’è quella di acquisire proprietà organolettiche diverse a seconda del tipo di suolo, dell'esposizione e delle tecniche di vinificazione per lasciare in bocca sempre un sapore unico", raccontano i Morini, 7 tra fratelli e cugini che gestiscono l'impresa famigliare.