 
            Le preoccupazioni delle stime di fine estate si sono trasformate in realtà: i consumi crollano a -4,5% a settembre secondo l'Osservatorio Confimprese-Jakala. Allargando lo sguardo al progressivo dei primi 9 mesi dell'anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2024, il calo è del -0,8%. Così cresce l'aspettativa per Black Friday e periodo Natalizio con la speranza che le promozioni possano riavviare la spesa.
I dati dell'associazione fotografano un sensibile deterioramento dei consumi in Italia. Del resto, le premesse si sanno. Tra venti di guerra e scarsa propensione agli acquisti, è la fiducia dei consumatori a essere vacillante. "La crescita che aveva caratterizzato le estati precedenti si è sgonfiata - riflette Mario Resca, presidente Confimprese - e certifica il permanere di una situazione priva di apprezzabili spunti positivi. È dunque difficile ipotizzare nel breve periodo una ripresa dei consumi, sia pure in un contesto caratterizzato da buoni fondamentali macroeconomici, dall’occupazione all’inflazione, dalla fiducia dei mercati finanziari alla crescita dei redditi".
Nei settori merceologici, il mese di settembre registra cali altrettanto preoccupanti con il comparto di abbigliamento-accessori a -8,7%. Svanito l’effetto saldi, che in realtà non è mai veramente partito, si conferma la debolezza di un settore che ha sofferto per tutto l’anno, senza mai registrare progressi significativi. In flessione anche la ristorazione che con un -4,4% conferma le abitudini dei consumatori disposti a spendere sempre meno per gli acquisti voluttuari, ma concentrati ad assorbire gli effetti inflattivi sul carrello della spesa che continua a pesare sul portafoglio. Altro retail (casa-arredo, elettronica, telefonia, libri, cura persona, servizi e fitness) chiude il mese a -0,2%, contenendo in parte la flessione del totale mercato. Nei canali di vendita si registra la flessione marcata dei centri commerciali che chiudono il mese a -4,2%, la prossimità a -4%, meglio le high street a -1,1%. A livello geografico, le Marche sono le uniche in parità (+0,3%), in campo negativo tutte le altre. Quanto alle province si segnala Catania a +1,2%, Perugia la peggiore a -9,7%.
Tutto negativo? Non proprio. "Non deve ingannare il pesante risultato di settembre rispetto all’anno precedente - riflette Mario Maiocchi, direttore del Centro studi di Confimprese - Il settembre 2024 aveva registrato un brillante, per quanto ingiustificato, +4,4% per cui un risultato negativo era in una certa misura atteso. La controcifra di ottobre è altrettanto sfidante, con ottobre '24 che rispetto a ottobre '23 pari a +3,5%, e la situazione climatica di queste settimane non aiuta certo la partenza delle vendite autunnali, occorre quindi focalizzare le iniziative commerciali sui mesi di novembre e dicembre con il Black Friday e il Natale".