L'instabilità c'è ma i retailer confermano le proprie strategie di crescita, a partire dalla ristorazione, come dimostrano gli ultimi dati Confimprese. Diffusi durante l'annuale Retail Summit dell'associazione e raccolti in collaborazione con Jakala e Tig - The innovation group a patire dalla base associativa, i numeri dei comparti analizzati dimostrano una certa fiducia da parte degli esercenti nei propri piani di crescita. Per quanto riguarda il fuoricasa, sono 1.278 i punti vendita in apertura.
In totale, quindi, sono 5.580 aperture sia dirette che in franchising. Ai locali della ristorazione, infatti, si devono aggiungere quelli del settore abbigliamento-accessori (2.282) e quelli dell'altro retail (2.020), che dopo la lunga flessione del 2024 dovuta al rimbalzo delle vendite negli anni del post- Covid, sta ritrovando vigore. Il tutto per una ricaduta occupazionale di 33mila nuovi posti di lavoro. Il fatto che, dall'analisi semestrale dell'associazione, i piani di sviluppo siano confermati è di per sè un buon risultato. Certo, le aperture non crescono più ai ritmi degli anni pre-Covid, ma concludere il 2025 con una riconferma delle stime tracciata a inizio anno è un atto di fiducia nel futuro e nella stessa tenuta del retail. D'altro canto, non va sottovalutata la debolezza dei consumi: i primi quattro mesi dell'anno hanno registrato una flessione del -2% sullo stesso periodo 2024, sia pure in parziale recupero rispetto al -3% del primo trimestre 2025, grazie alla crescita delle reti della ristorazione. Nel solo mese di maggio, tuttavia, il dato a totale perimetro si avvicina alla parità con un -0,2%. Un anno, quindi, che sembra lentamente rimettersi in carreggiata, seppur con un po' di fatica.
"Le aziende retail - ha osservato Mario Resca, presidente Confimprese - risentono in maniera minore del disorientamento in atto, in un decennio in cui abbiamo dovuto fare i conti con diverse vulnerabilità, dalla pandemia alla crisi energetica, al ritorno dell’inflazione, ai conflitti alle porte dell’Europa. Ritengo che i dati emersi si mantengano in linea con il 2024 e non mostrino cali evidenti. Anche il Governo, tuttavia, deve fare la sua parte a cominciare dall’abbattimento del cuneo fiscale a incentivi per assumere la manodopera, anche a chiamata in un settore labour intensive come il retail, al contenimento del costo dell’energia che è altissimo per la ristorazione". Interventi quanto mai necessari se si vuole salvaguardare il fatturato visto che, in vista della chiusura dell'anno, il 33% delle aziende che si dichiara ottimista, il 33% stabile e il 33% in difficoltà. Quest'ultima aggravata dal peso dell'inflazione sul potere d'acquisto delle famiglie a cui consegue una riduzione dei margini per le aziende.
In un mercato che continua a porre sfide ma anche a offrire margini di crescita, emerge con forza il ruolo strategico della trasformazione digitale. "In un contesto in continua evoluzione, i retailer che riescono a tenere in equilibrio due forze solo in apparenza opposte, efficienza ed engagement, sono quelli che stanno costruendo la loro crescita futura - ha sottolineato Marco Di Dio Roccazzella, managing director and global retail & consumer leader Jakala - Oggi, a supportarli in questa sfida c’è un alleato importante: il Center of excellence Internazionale di Jakala sull’intelligenza artificiale. Un centro di expertise che consente ai retailer di aumentare l’efficienza su più fronti e al tempo stesso potenziare l’engagement attraverso esperienze personalizzate, pricing dinamico, comunicazione geo-targettizzata che crea relazioni più autentiche tra brand e consumatore". Insomma, mai come oggi retailer e consumatori devono studiare i rapidi sviluppi dell’AI per governare il cambiamento e non subirlo. "La tecnologia digitale sta creando un altro momento di discontinuità, come già successo con Internet in passato, nelle abitudini dei consumatori ma più in generale delle persone - ha aggiunto Emilio Mango, general manager The innovation group - mi riferisco in particolare all’Intelligenza artificiale e ai cambiamenti in atto in ambiti come la generazione dei contenuti, l’organizzazione del proprio tempo, la creatività e la ricerca".