Il valore dell'impatto dell'intelligenza artificiale sull'industria alimentare è pari a 43,4 miliardi di dollari (nel 2028) secondo le ultime stime diffuse da PwC. Entro 5 anni, quindi, il valore sarà quituplicato con un Cagr del 39,5% nel periodo considerato. Una crescita esponenziale sostenuta da normative, competenze e automazione dei processi sempre più specifiche. Logistica, controllo qualità, ma anche identikit del cliente, ideazione nuove ricette e molto altro.
In questa crescita, l'Europa, con una quota del 27% e un rendimento di 2,2 miliardi di dollari si posiziona al secondo posto del mercato globale, grazie alle performance di Germania e Francia, seguite da Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svizzera. Il mercato dell’AI nel settore è trainato dalle normative europee per l'introduzione di nuovi modelli di business per la sicurezza e il controllo qualità alimentare e da nuove applicazioni di analisi predittiva per gestire la catena di approvvigionamento. "La rivoluzione dell'AI nel settore food&beverage non è solo una proiezione futuristica ma una realtà in atto. È evidente una crescita esponenziale del mercato e delle applicazioni innovative lungo tutta la filiera di settore. L'impatto della GenAI e l'utilizzo strategico dei dati stanno plasmando un nuovo paradigma di business data-driven, focalizzato sulla personalizzazione, efficienza e sostenibilità. Le aziende che sapranno cavalcare questa onda, integrando le soluzioni AI nelle loro strategie e processi, non solo guideranno attivamente il cambiamento ma risponderanno efficacemente alle crescenti aspettative dei consumatori in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti alimentari", ha spiegato Vincenzo Tanania, innovation director PwC Italia.
Guardando ai segmenti della filiera agroalimentare, la logistica rappresenta il 34,5% del mercato dell’AI, grazie all’uso di sistemi avanzati per l'automazione che potenziano l'efficienza e la reattività dei magazzini. L’AI, impiegata per il miglioramento degli imballaggi, e l’adozione di sistemi di ispezione visiva automatizzati garantiscono consegne tempestive e preservano l'integrità dei prodotti lungo tutta la catena di fornitura. Nei prossimi anni il controllo qualità sarà il segmento trainante per l’innovazione dell’AI nel settore e raggiungerà, secondo le stime di PwC, un valore di mercato di 6,2 miliardi di dollari nel 2028, con un Cagr medio del 40,6% (2023-2028). L’innovazione nel controllo qualità è legata, da un lato, alle normative più stringenti sugli standard di sicurezza e trasparenza alimentare e, dall'altro, alle richieste dei consumatori sulla provenienza dei prodotti e sulla sostenibilità dei processi. Algoritmi avanzati per il monitoraggio in tempo reale della catena di fornitura, l'applicazione di tecnologie predittive per la manutenzione preventiva e l'integrazione di sistemi di tracciabilità intelligenti sono gli strumenti che agevoleranno la transizione. Evoluzioni necessarie per rispondere alle nuove esigenze della clientela.
Il Team Innovation PwC ha infatti presentato la Social sentiment analysis: oltre 100.000 conversazioni monitorate sui social e sul web riguardanti i temi di alimentazione sostenibile e salutare. L’analisi, condotta su un target di utenti Millenials (61%), Gen Z (30,4%) e Gen X (8,7%), ha evidenziato un sentiment positivo per il 60% delle conversazioni. Il risultato? L'identikit del consumatore medio di cibi salutari: una donna millennial, tra i 25-34 anni, appassionata di cucina salutare che dedica parte del suo tempo a sperimentare ricette vegetariane e vegane, integrando la passione per il cibo con uno stile di vita sostenibile. Secondo la ricerca della società di consulenza, i valori nutrizionali influenzano le decisioni di acquisto alimentare del 45% degli utenti online, seguito dal rapporto qualità-prezzo, decisivo nella scelta di prodotti per il 20% dell'audience. Guardando alla sostenibilità, il 43% dei consumatori è disposto a spendere di più per packaging sostenibili e pratiche aziendali responsabili. Per gli acquisti offline, il 20% dei consumatori si rivolge a negozi specializzati.
Un'ulteriore analisi sull'offerta di ristorazione nei centri commerciali, condotta su oltre 20.000 conversazioni online, evidenzia che i Millennial sono i maggiori frequentatori giornalieri di centri commerciali (60%), seguiti dalla GenZ (30%) e dalla GenX (10%). Ristoranti giapponesi e poké sono le cucine più apprezzate nella ristorazione dei centri, con 2.757 conversazioni, seguiti dalle caffetterie (2.640). Fanalino di coda per le pizzerie, con solo 352 utenti attivi sul tema. In particolare, il poké ottiene un sentiment positivo nell’80% delle conversazioni online e viene premiato dai consumatori per la qualità e la freschezza degli ingredienti, la possibilità di personalizzare la ricetta, la velocità di servizio e l’accessibilità a promozioni. Le caffetterie sono scelte per l’offerta di prodotti gourmet, come caffè di alta qualità e dolci raffinati, dal 45% degli utenti, per l’atmosfera accogliente (30%), l’accesso a esperienze premium come la tostatura del caffè (15%), il design della location (7%) e il servizio personalizzato (3%). In generale, il servizio guida la scelta dei locali nei centri commerciali per il 45% dei consumatori, seguito dal prezzo (18%), dalla qualità degli ingredienti (13%) e dal design della location (9%).