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La ristorazione rallenta, l’evoluzione food retail no
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Secondo l’Osservatorio Confimprese-Jakala sul mercato dei consumi al dettaglio, relativo al mese di gennaio 2024, anche la ristorazione soffre: -1,7% a valore. Una battuta d’arresto per un settore che, fin qui, è stato uno dei comparti più resilienti allo stress inflattivo e che solo 30 giorni prima aveva chiuso con un +3,1%.
L'inizio in salita del fuoricasa nel 2024.
Certo, a dicembre c’è stato l’effetto delle cene di Natale e Capodanno, ma al netto dei festeggiamenti il dato rappresenta bene il livello di sfida che anche il food retail si trova ad affrontare (confermato anche dalla minima ripresa di febbraio): l’anno in corso si preannuncia come un’ulteriore fase di evoluzione per tutti i format del fuoricasa. Dal dolce al salato, dalla classica pizza all’evergreen dell’hamburger passando per le offerte che ruotano attorno alla cucina italiana o etnica serve trovare una nuova quadra. E, come detto un anno fa di questi tempi, quando pubblicavamo il primo numero di Ristorazione Moderna Megazine (tanti auguri a noi per questo primo compleanno!), si tratta di una questione che va "oltre il semplice gusto".
È iniziata l'era del value for quality.
In questo senso, il caso di cronaca più emblematico è la chiusura annunciata di Panini Durini. Un’insegna che, forse tra le prime, nel 2011, ha saputo creare un’offerta che sapesse coniugare tradizione (quella del panino all’italiana), qualità (con materie prime eccellenti, dal pane agli insaccati) e servizio (riuscendo a intercettare il bisogno di una pausa pranzo veloce a misura di colletti bianchi). Poi è arrivato lo spartiacque del Covid. Le abitudini dei consumatori - e il loro potere d’acquisto - sono cambiate. Ma trasformare un concept verticale in qualcos’altro non è mai semplice. Qualche insegnamento può arrivare dal mondo del dolce. Pasticcerie, gelaterie e caffetterie (il cui mondo si è incontrato all’ultima edizione di Sigep) hanno messo le basi per il rinnovo dell’offerta all day long (che passa dal salato per conquistare la pausa mattutina o l’aperitivo serale) senza per questo venir meno a posizionamento e riconoscibilità (con i classici panettoni, pasticcini, brioche in vetrina). Perché se è vero che il cliente è meno propenso a spendere di prima, diventa anche più selettivo: è iniziata l’era del value for quality.
L'articolo è tratto da RMM 1/2024, disponibile a questo link: https://ristorazionemoderna.it/magazine/ristorazione-moderna-magazine-1-2024.html