La crescita del comparto franchising vale l'1,6% del Pil italiano e, nello specifico, la ristorazione in affiliazione supera i 3,2 miliardi di euro di fatturato. Questi i primi due fotogrammi del Rapporto Assofranchising Italia 2023 dal titolo Strutture, tendenze e scenario curato dal centro studi Nomisma e presentato a fine giugno a Milano, nella sede della Confcommercio. Insomma, nonostante un 2022 caratterizzato da alti tassi di interesse e da un mancato allentamento della pressione inflazionistica, il comparto franchising ha retto e saputo incamerare il rimbalzo del mercato del lavoro e dei consumi post-Covid.
Secondo l'analisi di Assofranchising, nel 2022 sono proseguite le buone performance del settore che già avevano contraddistinto l'anno precedente. Il fatturato del comparto supera i 30,9 miliardi di euro (+7,15) grazie all'attività di 61.162 punti vendita in franchising (+2,2% rispetto al 2021) che occupano 252.848 addetti (+6,2%). Questo fa sì che la media del personale per punto vendita si aggiri intorno ai 4,1 addetti. Rimangono stabili le insegne operative in Italia (954), dopo gli alti e bassi dei due anni precedenti: +78 nel 2021 e -103 nel 2020. Andamento che deriva da una forte dinamicità che ha visto la cessazione di alcune insegne nell’ambito dell’abbigliamento per bambini e bar-gelateria e parallelamente la crescita di nuove insegne nell’ambito ristorazione, casa e servizi. Guardando alle singole merceologie, ecco i dati di fatturato:
- Gdo: 11 miliardi di euro,
- Abbigliamento: 7,5 miliardi di euro,
- Servizi: 4,5 miliardi di euro,
- Ristorazione: 3,2 miliardi di euro.
Guardando ai numeri del rapporto stilato da Nomisma per Assofranchising, emergono altre utili evidenze. A partire dalla dimensione geografica del fenomeno franchising: se il Nord Ovest si attesta al primo posto per numero di franchisor, seguito da Nord Est e Centro Italia, l'area Sud e Isole dimostra un certo dinamismo con 199 reti attive. Per quanto riguarda il settore merceologico, la ristorazione (181 reti) è seconda solo ai servizi (255) ma supera l'abbigliamento (180); situazione che si ribalta se si tiene conto dei singoli punti vendita. La Lombardia è l'epicentro del fenomeno franchising con 9.955 store.
La fotografia offerta da Nomisma pone l’accento anche sul futuro del settore. Nel corso del 2023 si prospettano segnali di rallentamento legati al perdurare della spinta inflazionistica e ai suoi effetti sul reddito disponibile delle famiglie ma il fatturato del comparto franchising è visto in aumento intorno al 3%, con un tasso di crescita più contenuto rispetto all’anno precedente ma che premia le soluzioni del multi-affiliato (attualmente 7 franchisor su 10 adottano questo modello). "Nonostante la congiuntura, il franchising si dimostra ancora una volta un modello vincente. La vera forza sta nella capacità degli imprenditori che operano in questo settore di riposizionarsi in maniera efficace sul mercato grazie al forte spirito d’innovazione, una maggiore sensibilità verso la sostenibilità e un rinsaldato rapporto di fiducia che lega franchisor e franchisee. Tra i fattori abilitanti e vincenti di questo mercato vi è, in primis, la sicurezza del modello economico di business unita a una migliore reputazione derivante dalla notorietà dell’insegna e la possibilità di contare su formazione e assistenza da parte del franchisor", ha commentato Alberto Cogliati, segretario generale di Assofranchising.
A ostacolare lo sviluppo del business franchising, secondo gli stessi operatori, sono: la diminuzione del potere di acquisto dei consumatori (45%), l'aumento dei costi delle materie prime (19%) e la crisi energetica (9%). Per farvi fronte, i player del settore hanno messo in atto diverse azioni. In primis, la riduzione dei costi aziendali. A seguire, politiche di risparmio energetico, ritocchi del prezzo del prodotto finito per salvaguardare la marginalità e la contestuale ricerca di nuovi fornitori. Sul fronte della competitività, poi, anche nel franchising il digitale fa la differenza (l'84% delle imprese interessate nella survey è propoenso a investire in questo campo nel prossimo triennio). Lo dimostra la diffusione dell'eCommerce che ha conquistato ormai anche i player più restii al cambiamento (il 18% degli intervistati da Nomisma ha attivato un portale di acquisto elettronico nel periodo 2020-22) e messo a segno un +8,7% di vendite nel 2022 (+12,8% previsto nel 2023). Di pari passo, prende piede anche il tema della sostenibilità, driver sempre più impattante sulle scelte di acquisto dei consumatori. 62% degli intervistati dichiara di aver già intrapreso iniziative concrete sul tema della sostenibilità aziendale, mentre il 18% le sta progettando per l’immediato futuro. Per il 28% delle aziende in franchising si tratta di un dovere verso le generazioni future e per l’ambiente (24%); per il 16% di una necessità non più rimandabile e un’opportunità per conquistare nuovi consumatori (10%). Tra le principali azioni messe in campo troviamo al primo posto una maggiore ottimizzazione nella gestione nei rifiuti (56%) seguito dall’utilizzo di packaging sostenibili (55%) ed infine una selezione di fornitori che offrono garanzie in termini di sostenibilità ambientale (42%).