L'espresso rimane un rito irrinunciabile per gli italiani ma, secondo i trend monitorati dall'Istituto Espresso Italiano, cambia forma, consistenza, abbinamenti. Il tutto senza perdere il suo effetto corroborante, ideale per lenire la canicola estiva. Spazio allora a versioni ice, frappè, semifreddo, ecc. 

Dal mondo della grappa a quello dell'aperitivo, il salto doppio di Castagner arriva con due novità per il progetto mixology nato nel 2017: Bitter Castagner e Vermouth Castagner. Referenze che si affiancano a Casta, la grappa creata per la miscelazione e Gin Vitae, il gin creato in house dalla distilleria trevigiana che, come le altre etichette, si caratterizza per il forte leame con l'uva e il territorio locali. 

Tre è il numero perfetto dell'estate firmata da Sandro Ferretti, il maestro pasticcere che propone le nuove monoporzioni dedicate al mercato Horeca B2B. Si tratta di referenze dal sapore fresco, realizzare con materie prime selezionate e un occhio di riguardo alla presentazioni, con un'estetica che ricorda le migliori creazioni del pasticcere. 

La linea Centofilari di Cesari, storica azienda della Valpolicella, si arricchisce con Pinot Grigio Garda Doc e Bianco Garda Doc, blend Garganega e Chardonnay. Due etichette che si uniscono al tradizionale Lugana Doc per un trittico territoriale, espressione della classe e dell’eleganza contemporanea ispirate dalle sponde del Lago di Garda, dove si trova il vigneto che dà origine ai vini bianchi della cantina. 

Dalla costiera ligure arriva La Penisola, l'ultima referenza di Portofino Dry Gin: una selezione di dieci botaniche, tra cui gli aghi di pino marittimo locale. Un vero e proprio omaggio al territorio di origine, quindi, distillato in quantità limitata per consegnare agli appassionati e ai professionisti un concentrato del "gusto Portofino". 

A Parma, dal pane avanzato (la micca) nello storico panificio-pasticceria a conduzione famigliare Giacomazzi 1968, nasce la birra artigianale Re Bread. "Ho iniziato a pensarci due anni fa. Dopo la lettura di un articolo in cui si spiegava che la tecnica proveniva dagli antichi egizi, che utilizzavano il pane essiccato come sostitutivo del malto d'orzo è iniziata la ricerca", racconta Enrico Giacomazzi, terza generazione alla guida del forno.