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Per Glovo, obiettivo 3,1 milioni di clienti serviti nel 2025 in Italia
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Glovo fotografa la diffusione del quick-commerce, dall'Horeca alla Gdo

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- Glovo food delivery - Glovo quick-commerce - Glovo Italia consegne

La crescita del quick-commerce fa la fortuna di Glovo che, a Milano, ha svelato i piani di sviluppo in questo settore naturale evoluzione del food delivery. L'occasione è stata quella del Quick Commerce Leadership Summit 2025 tenutosi il 2 luglio con la partecipazione di leader del settore, analisti, brand partner della piattaforma che ha deciso di puntare sul commercio ultra-rapido per cavalcare la trasformazione del retail urbano. 

 

I numeri di Glovo: in Italia obiettivo 3,1 milioni di clienti.  

L'incontro ha permesso alla piattaforma di consegne a domicilio di fotografare il proprio ruolo a livello globale e in Italia. Nel mondo, infatti, Glovo è presente in 25 dei 75 Paesi in cui è presente la holding Delivery Hero di cui fa parte, raggiungendo oltre 2,1 miliardi di persone. In questo scenario, "l’Italia si conferma tra i mercati strategici: Glovo serve oltre 800 città italiane, raggiungendo il 65% della popolazione nazionale. La crescita è solida: nel periodo 2024-25 gli ordini sono aumentati del +26,3% anno su anno, con un +30% registrato tra 2023 e 2024”, ha dichiarato Rafael Narvaez, direttore commerciale Glovo Italia. In un mercato in costante evoluzione come quello del quick-commerce, l’obiettivo è raggiungere 3,1 milioni di utenti sulla Penisola entro il 2025, attirare 1,2 milioni di nuovi clienti nel segmento non-food e ampliare l’assortimento fino a oltre 5.700 prodotti. A questi traguardi si affianca l’impegno a garantire la parità di prezzo tra online e offline nel 78% dei punti vendita.

Logistica e tecnologia, gli asset per la crescita di Glovo nel quick-commerce. 

Per riuscirci, Glovo ha in programma di costruire un’infrastruttura logistica capillare e tecnologicamente avanzata, capace di intercettare i bisogni del consumatore moderno. "Il quick-commerce oggi non è solo velocità. È efficienza, accessibilità e una gamma sempre più ampia di prodotti a portata di pochi tap - ha sottolineato Alberto Dolcetta, director qCommerce & brand ads Glovo Italia. Attualmente, l’84% delle consegne riguarda la ristorazione, il 12% la spesa a domicilio (con i supermercati in app che registrano crescite del +58% anno su anno) e il restante 4% categorie come salute, bellezza e altri negozi. Per il 2025 si prevede un ulteriore crescita del fenomeno pari a un +50% di ordini trainati dagli acquisti di impulso e last-minute. 

Il ruolo del quick-commerce per il retail. 

Due contributi analitici hanno arricchito il summit con uno sguardo approfondito sul contesto digitale e il ruolo crescente del qCommerce nella Gdo. Alfondo Giuliano, retail country leader Italy di Circana ha evidenziato il crescente peso del digitale nelle decisioni d’acquisto degli italiani. Il report presentato ha offerto una fotografia dei nuovi modelli di consumo e del posizionamento ibrido del qCommerce, tra rapidità, convenienza e copertura di bisogni specifici. La sociologa dei consumi Marilena Colussi ha invece condiviso i risultati dello studio a sua firma Fast & Focused - Il Quick Commerce entra in corsia, che fotografa un settore in trasformazione; in particolare:

  • il 91% delle aziende vede il qCommerce come leva per acquisire nuovi clienti;
  • il 64% segnala un incremento delle vendite;
  • il 36% lo ritiene utile per migliorare il proprio posizionamento competitivo;

Lo scenario che emerge è quello di un canale complementare, utile per estendere la penetrazione di mercato e rafforzare la percezione di innovazione. Detto diversamente, il quick-commerce  non è una tendenza passeggera, ma un nuovo paradigma del retail digitale. La crescita è trainata dalle grandi città, ma il potenziale è decisamente promettente: “Il quick-commerce ha ancora un enorme potenziale inespresso, tanto che il 79% dei consumatori italiani non lo ha ancora sperimentato. Per valorizzare appieno questa opportunità, sarà fondamentale integrare tecnologia e logistica in modo intelligente, costruire assortimenti sempre più locali e rilevanti, e rafforzare le collaborazioni con i nostri partner in un’ottica di valore condiviso", ha concluso Dolcetta. 

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