Il 29 settembre si celebra la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e sullo spreco alimentare. Un tema quanto mai attuale, visto anche il contesto di scarsità di materie prime. Soprattutto nella ristorazione. Basti pensare che, a livello globale, circa il 14% del cibo prodotto viene perso tra il raccolto e la vendita al dettaglio, mentre si stima che il 17% della produzione alimentare globale totale venga sprecato. Questa perdita e spreco di cibo rappresenta l’8-10% del totale dei gas serra globali. Uno scenario contro cui si batte Regusto, startup che si basa sul modello food sharing for charity per "creare valore riducendo lo spreco", come ha sintetizzato a Ristorazione Moderna Marco Raspati, ceo e co-founder.
L’1 settembre, Planted ha annunciato la chiusura di un nuovo round di finanziamento dal valore di 70 milioni di euro. Non c’era prova migliore per certificare la crescita del fenomeno plant based a livello globale. Un trend che si fa sentire anche in Italia, dove l’azienda nata in Svizzera all’interno dei laboratori del Politecnico di Zurigo è arrivata a ottobre 2021 riuscendo in poco tempo a convincere una rete di 150 ristoranti partner. Molti dei quali locali delle catene food retail: “Per noi è una scelta strategica: attraverso i brand della ristorazione a catena riusciamo a far provare a più persone possibili il nostro prodotto lavorando su quelle operation che ci permettono di attivare economie di scala e sfruttare organizzazioni ben strutturate”, spiega Marta Residori, marketing manager dell'azienda guidata in Italia da Massimiliano Nogheredo.
A giugno, 101 Caffè ha completato l'acquisizioni della catena di negozi Pausa Caffè aggiungendo un nuovo tassello al processo di espansione franchising che da sempre caratterizza il marchio. Nato a Milano nel 2011 e guidato da Umberto Gonnella, nel tempo 101 Caffè si è conquistato il ruolo di leadership nel settore caffè e bevande porzionate. Ora un nuovo obiettivo: i 500 punti vendita in Italia nei prossimi due anni (rispetto agli attuali circa 150 punti vendita in 15 Paesi). Strategia che rilancia, dopo due anni difficili, l'impegno nel campo del commercio al dettaglio e punta a farsi trainare dalla ripresa dei consumi fuori casa: "La gente ha una gran voglia di fuori casa, e l’estate è perfetta per questo stile di vita, dalla colazione del mattino alla cena ed al dopo cena. Il bisogno di socialità è molto diffuso e sentito, direi in ogni fascia di età", afferma Gonnella intervistato da Ristorazione Moderna.
Da sempre sinonimo delle vacanze all'italiana, Autogrill punta sul flusso turistico estivo per confermare la ripresa dei consumi nel canale travel retail. Diverse le novità presentate per il 2022, a partire dal format di ristorazione servita Amore Do Eat Better: una formula innovativa per le aree di servizio autostradali che trae ispirazione dai trend emersi nell'ultimo biennio segnato dalle conseguenze della pandemia. Il tutto senza dimenticare le novità in stazioni e aeroporti come "le aperture all’aeroporto di Roma Fiumicino e in Stazione Centrale a Milano, e il completamento della food court Autogrill all’interno dell’aeroporto di Linate", ricorda Luca D'Alba, commercial director Europe-Italy di Autogrill intervistat da Ristorazione Moderna.
Dopo il debutto avvenuto pre-pandemia e un repentino sviluppo dopo il primo lockdown, in poco tempo Fra Diavolo è riuscita a conquistare Milano e non solo. Per l'anno in corso sono 16 le aperture previste che andranno ad aggiungersi alle 8 pizzerie con cui il brand food retail si è presentato ai nastri di partenza. Un'operazione resa possibile dal recente ingresso di Gruppo Gesa della Famiglia Ferrieri e del fondo Mir all'interno del capitale. Il punto forte che ha conquistato investitori e clienti? Gli impasti: classico, multicereali e al carbone. Perché "la pizza resta un prodotto popolare che è parte integrante della nostra cultura", ha affermato Mauro D'Errico, presidente e co-founder di Fra Diavolo intervistato da Ristorazione Moderna.
Dopo il colpo del Covid e la ripresa dei consumi fuori casa, il mondo dei centri commerciali sembra tornato "in bolla". Dall’inizio dell’anno le performance degli shopping center, in termini sia di ingressi che di fatturati, hanno registrato un progressivo miglioramento e si stanno avvicinando ai livelli pre-pandemia. L’aumento delle affluenze e la costante crescita dello scontrino medio (+16% per visitatore rispetto al 2019) sono "segnali estremamente incoraggianti sia per l’andamento dei mesi estivi, che dovrebbero confermare questo trend positivo ormai consolidato, sia per l’intero 2022, nonostante le numerose incertezze economiche e politiche che inevitabilmente pesano sul nostro settore, come su tanti altri", ha affermato Roberto Zoia, presidente del Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) intervistato da Ristorazione Moderna.
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