Il vending si evolve: non solo merendine e bibite al distributore automatico, ma anche prodotti non-food che nel 2024 hanno toccato 2,2 milioni di consumazioni. A certificarlo è Confida, l'Associazione italiana distribuzione automatica che da un censimento delle oltre 830mila vending machine presenti sul territorio nazionale ha scovato alcuni degli utilizzi più particolari di questi apparecchi.
A Terni, per un panino e un caffè, mediamente si pagano 3,50 euro; a Trento diventano 6,80 euro. Questi i prezzi della pausa pranzo in Italia rilevati da SumUp. Attraverso l'osservatorio dedicato, la fintech ha analizzato il costo medio di questa combo base in venti fra le principali città italiane nel 2023 e nel 2024 a partire dalle rilevazioni dei prezzi di beni e servizi di largo consumo dei Mise.
Nonostante il rinnovo del CCNL del settore ristorativo, Fipe denuncia ancora i casi di dumping contrattuale che minano la qualità del lavoro e delle imprese. Un fenomeno in crescita che prevede il ricorso a contratti collettivi non rappresentativi dell'attività dei pubblici esercizi, che abbassano il costo del lavoro a scapito delle tutele dei lavoratori.
L'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada ha impattato sulle abitudini nel canale Horeca. In che modo? La risposta arriva da un'indagine CGA by NIQ. L'obiettivo è quello di individuare quali saranno le principali sfide e opportunità per il settore, identificando non solo i profili dei consumatori più inclini a modificare i propri consumi, ma anche le strategie da mettere in atto in risposta al nuovo quadro normativo.
Come è andato il 2024 della ristorazione? A qualche mese dalla fine dell'anno, arrivano gli insights della piattaforma TheFork a dare qualche risposta. Due gli aspetti da sottolineare: la qualità dell'offerta gastronomica guida le scelte dei consumatori e le catene di ristorazioni sono un traino per le prenotazioni online.
In occasione della Giornata internazionale della donna, la Fipe ha celebrato il contributo delle donne nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Oggi, infatti, sono oltre 600mila le donne al lavoro in questo comparto mentre più di 96mila attività sono guidate da imprenditrici. Dati che si inseriscono in un macrocontesto in cui l'Italia resta ancora sotto la media europea per il tasso di occupazione femminile generale con un 57,6% contro il 71% del Vecchio Continente.
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