La seconda edizione dell'Osservatorio sulle food court italiane tratteggia il profilo del consumatore: giovane, preferisce il pranzo, premia la varietà. A dirlo sono i dati BVA Doxa che, da questa edizione, affiancano la ricerca principale realizzata con il patrocinio del Cncc e le partnership di Atri, Assofranchising, Confimprese, Federfranchising e Ubri in cui emerge come da mero servizio la ristorazione sia diventata vera e propria àncora, grazie anche alla crescente diffusione di questi spazi condivisi che hanno permesso di aumentare e razionalizzare lo spazio dedicato al fuoricasa negli shopping mall.
Aprono sempre meno bar e ristoranti, lo confermano i dati di Confesercenti: le nuove iscrizioni passano dalle oltre 17mila del 2014 a poco più di 10.300 nel 2024. Un trend rivelato in occasione dell'assemblea annuale, che rientra in una diminuzione, in dieci anni, di 140mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa. In particolare, soffrono le 46.500 attività della rete di vicinato di base: negozi alimentari, edicole, bar, distributori di carburanti.
Dall'assemblea 2024 di Fipe-Confcommercio tenutasi a Roma, sono emersi importanti dati sul rapporto fra i giovani e il cibo (in collaborazione con Ipsos). Uno spaccato utile a comprendere meglio i consumatori di oggi, quelli compresi tra i 18 e i 34 anni, e indivuduare i cardini della nuova cultura del cibo. A partire dalla famiglia: luogo dove si acquisisce la corretta educazione alimentare per il 44% dei giovani, seguita da social network (36%) e scuola (30%).
La discussione dell'emendamento al DL Concorrenza che vorrebbe introdurre il tetto del 5% alle commissioni sui buoni pasto è partita, e gli animi si dividono. Da una parte, il sì dei pubblici esercizi sostenuto da Fipe e Fiepet, che così vedrebbe estendere al privato una norma già presente nel settore pubblico; dall'altra il no di Anseb, l'associazione delle società emettitrici di buoni pasto, che sostiene come questa scelta "potrebbe avere conseguenze drammatiche sulla concorrenza, sul settore e anche per i lavoratori".
Le abitudini gastronomiche in food delivery dividono l'Italia in 4 secondo i dati diffusi dall'ottava edizione dell'Osservatorio Just Eat sulle ultime tendenze. Grazie alla collaborazione con WSNG, istituto di ricerca sulle tendenze dei consumi, e gli Squadrati, infatti, la piattaforma ha tracciato il profilo di chi ordina cibo online per farselo portare a casa: puristi, edonisti, sentinelle, seguaci.
Dopo abbigliamento e cura della persona, è la ristorazione a trainare le performance dei centri commerciali secondo il monitoraggio trimestrale di Cncc-EY. L'analisi relativa al periodo luglio-settembre 2024 si basa su un panel rappresentativo, costante e omogeneo a cui partecipano 300 strutture partner dell'associazione degli shopping center, per un totale di circa 10mila punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale.
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