La ristorazione guida la ripresa del Pil italiano. A renderlo noto è una comunicazione del Centro Studi di Fipe-Confcommercio che ha elaborato i dati Istat. Secondo l'istituto di statistica, infatti, il prodotto interno lordo nazionale è aumentato dello 0,6% nel primo trimestre 2023 rispetto al trimestre precedente e dell'1,9% nei confronti del primo trimestre del 2022. Una dinamica a cui ha dato il proprio apporto anche il fuoricasa.
Il welfare aziendale rappresenta sempre più una leva competitiva per il food delivery, per questo Alfonsino ha stretto una collaborazione con BenefitHub. Insieme hanno lanciato una nuova iniziativa con l’obiettivo di offrire alle proprie comunità - che comprendono i collaboratori addetti alle consegne (meglio conosciuti come drivers) e le risorse interne all’azienda impegnate nelle operations sui territori in cui l’azienda è presente - l’accesso a benefit quotidiani personalizzati.
Nel 2022, con il ritorno alle normali abitudini di consumo e dei turisti, l'Horeca ha rosicchiato mercato alla Gdo nel comparto vino. A dirlo, i dati Mediobanca. L'istituto ha pubblicato un'indagine che riguarda 255 aziende del settore vinicolo con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore. Il risultato? Le vendite nel fuoricasa crescono del 19,9% rispetto al 2021 e salgono a una quota del 18,1% del totale.
Maggio ha fatto salire la voglia di birra, il cui consumo nel 2022 è cresciuto del 6% sull'anno precedente, secondo i dati raccolti da AssoBirra. Cresce anche la produzione (+3%), mentre l'export resta in linea con i valori del 2021. D'altro lato, il dato sull'import risulta in crescita del 10% a 7,8 milioni di hl. A penalizzare il comparto brassicolo nostrano, la questione delle accise che compromettono la competitività della produzione tricolore rispetto a quella estera, dove la pressione fiscale è fino a 4 volte minore.
In Italia il valore dello speco alimentare del 2022 è stato pari a oltre 9,3 miliardi di euro su tutta la filiera. Per contrastarlo, Tuidi, Regusto e Vitesy si sono unite. Un'allanza che punta ad agire su tutto il processo produttivo dal momento che l'agricoltura è responsabile per il 26% dello spreco, l'industria il 28% e la distribuzione l'8%. Le famiglie italiane, invece, in conseguenza delle loro abitudini di consumo, sprecano 6,48 miliardi di euro pari a 27 kg di cibo a persona.
Nel giro degli ultimi due anni, secondo i dati riportati da una ricerca Netcomm, il numero di acquirenti online è schizzato a 33,3 milioni di persone in Italia. Situazione che sembra confermarsi anche nei primi cinque mesi del 2023 confermando un trend di crescita del 39% dal 2019 a oggi. Dati che confermano la diffusione dell'economia digitale nel nostro Paese e la sua integrazione con il canale fisico, di cui non è più un competitor: nel 40% dei casi, prima di fare un acquisto in negozio, il consumatore consulta almeno un servizio online mentre almeno un acquisto su quattro online è effettuato dopo la visita in negozio.
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